Un ragazzo, Ciro Esposito, in arresto mentre lotta tra la vita e la morte in ospedale. Un altro, noto come Genny 'a carogna, che si fa intervistare tranquillamente negando ogni addebito rispetto ai fatti di sabato sera prima e durante la finale di Coppa Italia. La giornata è densa di aggiornamenti, tra cronaca e sport.
La versione di Genny 'a carogna
"Quelle che sono state scritte sono state tutte sciocchezze, non ho trattato con nessuno". Genny 'a carogna dice la sua in due interviste a Il Mattino e Il Messaggero, fornendo la propria versione dei fatti sulla partita di sabato sera tra Napoli e Fiorentina all'Olimpico di Roma.
Gennaro De Tommaso, il capo ultras napoletano ripreso a cavalcioni della recinzione mentre placa la folla dei tifosi e parla con calciatori e dirigenti della società azzurra, rifiuta di avallare la ricostruzione fornita dai giornali: non c'è stata nessuna trattativa con la squadra né tantomeno con le forze dell'ordine. "Hamsik è venuto da noi solo per rassicurarci sulle condizioni del nostro amico, per dirci che poteva farcela. Lo stesso messaggio che ci hanno dato le forze dell'ordine. Abbiamo parlato con tutti con calma e rispetto, senza minacce o provocazioni."
Spiega che più che alla partita i tifosi napoletani pensavano alle condizioni del loro compagno, che lotta tra la vita e la morte dopo essere stato ferito in un incidente le cui dinamiche restano ancora da chiarire. "Ci stavamo dirigendo verso lo stadio scortati dalle forze dell'ordine - spiega De Tommaso - Poi l'inferno, abbiamo sentito i colpi e tre di noi erano rimasti a terra. Una cosa del genere non s'era mai vista."
Della maglietta "Speziale libero" sfoggiata allo stadio dice che si tratta di un tributo "nei confronti di un ragazzo che sta chiedendo la revisione del processo. Una richiesta di giustizia, non un'offesa contro una persona deceduta."
Un racconto radicalmente diverso da quello offerto dalla stampa. Del resto, il capo ultras sembra avere idee tutte sue anche sul ruolo delle tifoserie nel calcio italiano: quando gli viene chiesto se gli ultras non ricattino, minaccino, tengano in pugno le società, la risposta è sorprendente e univoca. "Tutte favole."
Le reazioni delle autorità
Il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha ribadito la posizione di intransigenza dell'esecutivo nei confronti di episodi di violenza dentro e fuori gli stadi. "Lo Stato è forte e non tratta con la curva - dichiara il titolare del Viminale - Sono indignato per la maglietta su Speziale, ho telefonato alla vedova Raciti per esprimerle solidarietà. La partita è iniziata perché l'ordine pubblico era garantito dentro e fuori lo stadio." Il Guardasigilli Andrea Orlando ha invece fatto sapere che anche il ministero della Giustizia è al lavoro per elaborare nuove pene contro la violenza sugli stadi; sull'eventualità di comminare il Daspo a vita per i protagonisti degli scontri di sabato, ha dichiarato che aspetterà le valutazioni del Viminale.
Nel frattempo il prefetto della Capitale Giuseppe Pecoraro, in un'intervista a La Repubblica, preannuncia una linea dura nei confronti dei facinorosi: "Avrei fatto giocare comunque, anche se il tifoso fosse morto. Basta ai ricatti". Anche il presidente del Consiglio Matteo Renzi promette tolleranza zero: "Sabato abbiamo visto lo stadio come il luogo dell'impunità - argomenta il premier in un colloquio con La Stampa - Lascio passare le elezioni, lascio finire il campionato e poi, tra luglio e agosto, pensiamo a come restituire il calcio alle famiglie"
La madre del tifoso ferito
Ha parlato inoltre la madre di Ciro Esposito, il più grave tra i tifosi del Napoli colpiti nella sparatoria di sabato, e tratto in arresto nonostante si trovi in ospedale: "Solo oggi ho saputo che mio figlio al quale hanno sparato si trova in stato di arresto e viene trattato come un delinquente. Sono arrabbiatissima. Ieri pensavo che tutta quella polizia c'era per proteggerlo e invece no" - ha spiegato la donna - "Se qualcuno ha un pò di cuore ci mandasse un avvocato per tutelare mio figlio perchè noi non abbiamo la possibilità economica". Le condizioni di Esposito sono critiche ma stabili, fanno sapere dall'ospedale dove il tifoso azzurro, colpito da un proiettile alla colonna vertebrale, è stato sottoposto ieri ad operazione chirurgica. Due avvocati si sono già offerti come legali di Esposito. Gli zii del ragazzo, inoltre, avrebbero già contattato l'avvocato Angelo Pisani, famoro per aver difeso Maradona contro Equitalia.
Parla anche Speziale
538em;">Ha fatto sentire la propria voce anche Antonino Speziale, condannato per omicidio preterintenzionale per la morte, nel 2007, dell'ispettore di polizia Filippo Raciti durante scontri prima della partita Catania-Palermo: "Continuo a dispiacermi per il dolore dei familiari dell'ispettore Raciti ma sono innocente, non smetterò mai di gridarlo", ha dichiarato Speziale.
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