Gigi D'Alessio canta vittoria. Che non è una sua canzone, ma fa altrettanto repertorio. Il tribunale monocratico di Roma ha infatti assolto il cantante dall’accusa di reati fiscali "perché il fatto non sussiste". Per l'artista napoletano il pm aveva sollecitato una condanna a 4 anni, nell’ambito di un processo che derivava da un'inchiesta condotta dalla procura capitolina per una presunta evasione fiscale da circa 1,7 milioni di euro, fra Ires e Iva non versata. Il giudice ha fatto cadere le accuse anche per gli altri quattro imputati, un socio e tre legali rappresentanti che si sono avvicendati nella Ggd Productions srl, società riconducibile al cantante.
I fatti contestati al musicista e alle altre persone coinvolte nel procedimento risalivano al 2010. Per Gigi D'Alessio era stata formulata l’accusa di occultamento delle scritture contabili. Già nel 2015, nel corso delle indagini, le forze dell'ordine guidate dal pm Francesco Saverio Musolino avevano effettuato una perquisizione nella villa romana del cantante, per cercare la documentazione fiscale relativa alla società di cui è a capo. All'avvio delle indagini, l'artista si era detto immediatamente convinto di poter dimostrare la propria "totale estraneità" a fatti che – aveva commentato – "non mi sono ancora chiari e noti". Poi non aveva più fatto menzione a quella vicenda e ai suoi successivi risvolti processuali, lasciando che la giustizia facesse il suo corso. Nemmeno nei giorni scorsi, quando la procura di Roma aveva chiesto una condanna a quattro anni di carcere, D'Alessio aveva rilasciato commenti o valutazioni. Per farlo, come è indicato in questi casi, avrebbe chiaramente atteso al sentenza.
E infatti ora, alla luce dell'assoluzione, non si è fatta attendere la reazione a caldo del cantante. "Finalmente la giustizia ha fatto il suo corso. Oggi per me è un giorno felice perché la verità è venuta a galla, dopo oltre dieci anni di ombre pesanti per me e i miei collaboratori, in cui ci siamo dovuti difendere da accuse infondate che hanno infangato la nostra serietà e il nostro lavoro", ha commentato Gigi D'Alessio. "Chi mi conosce - ha aggiunto - sa che sono sempre stato tranquillo avendo massima fiducia nella giustizia e nel lavoro della magistratura. Con tanta pazienza, alla verità alla fine vince sempre e ora è sotto gli occhi di tutti".
Secondo gli avvocati Pierpaolo Dell'Anno Giuseppe Murone e Gennaro Malinconico, difensori del cantante e degli altri quattro imputati, "la sentenza rende giustizia all'uomo prima che all'artista.
Il tribunale di Roma, oggi, ristabilisce la verità a distanza di dieci anni dalle ipotesi accusatorie, rimaste prive di riscontro, riconoscendo la legittimità dell'operato dell'artista, che ha sempre creduto che la giustizia riconoscesse l'assoluta legittimità del suo agire. Il tempo è galantuomo".
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