Giudice lo condanna a risarcire lo stupratore della figlia

La ragazza si è suicidata poco dopo lo stupro. Il padre costretto a trovare 21mila euro entro pochi giorni per evitare il pignoramento

Giudice lo condanna a risarcire lo stupratore della figlia

Costretto a risarcire la famiglia dello stupratore di sua figlia. Morta suicida a pochi anni dalle violenze sessuali. È la storia, assurda, della giustizia italiana. Davide Zacchelli, che vive a Faenza, deve trovare 21mila euro entro il 21 settembre da dare alla madre di Enzo Foschini, il docente che nel 2007 molestò sua figlia di 15 anni.

Il violentatore è già stato condannato a tre anni di carcere in Cassazione e sta scontando la pena. Ma rischia di uscire più facoltoso di quando ha varcato la soglia della prigione. Il processo civile per il risarcimento del danno, infatti, invece di colpire chi la violenza l'ha perpetrata, ha visto accanirsi il giudice contro il padre della giovane suicida. Ben 40mila euro di spese processuali e morali. Perché?

Tutto parte da una indagine della Guardia di Finanza. Secondo i militari del fisco, infatti, Enzo Foschini, per evitare di pagare la provvisionale per la condanna per molestie, si sarebbe fatto furbo, spostando gran parte del denaro in suo possesso sul conto di suo padre. Evitandone così il sequestro. Secondo un primo giudice, Foschini era colpevole e venne così disposto il sequestro del conto del padre. Poi, però, come spesso accade, un secondo magistrato si decise a far fare una perizia contabile che ribaltò la sentenza in sede civile: non c'era evidenza che il denaro nel conto del padre di Foschini fosse effettivamente quello trasferito dal figlio violentatore.

Così, oltre al danno, è arrivata anche la beffa. Oltre ad aver vissuto la violenze sulla figlia e il suo successivo suicidio, Davide Zacchelli si è visto recapitare a casa un risarcimento danni richiesto dalla famiglia dello stupratore. Ovviamente il giudice lo ha prontamente condannato: 40 mila euro con sentenza immediatamente esecutiva. Davide Zacchelli sta già pagando la salata somma ogni mese, con un quinto del suo stipendio. Ma la madre di Foschini, attraverso il legale, ha chiesto che 21mila euro siano pagati subito. Entro 10 giorni, oppure scatterà il pignoramento dei beni.

Così ieri è Zacchelli si è rivolto ai social, chiedendo a tutti una mano per trovare la somma da dare

al violentaore di sua figlia. In due giorni i suoi contatti su Facebook si sono moltiplicati. E in molti si sono offerti di dare una mano. Per riparare a quella sentenza del giudice che tutto sembra, tranne che "giusta".

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