Il giudice reintegra il prof severo allontanato dal liceo

Il caso a Benevento: insegnante di matematica troppo esigente viene trasferito per incompatibilità ambientale ma vince il ricorso: "Solo giudizi, nessun elemento di fatto"

Il giudice reintegra il prof severo allontanato dal liceo

Allontanato dal liceo perché troppo severo: professore fa ricorso al giudice del lavoro e lo vince. È successo a Benevento dove un docente che era stato trasferito ha ottenuto dalla giustizia di venir reintegrato nelle stesse mansioni precedentemente rivestite, nell’organigramma della scuola.

La vicenda è iniziata nel 2012. Troppe famiglie s’erano lamentate dell’insegnante di matematica e fisica. I suoi metodi – e soprattutto i suoi voti – sono troppo rigidi, è impossibile sfangarla all’interrogazione, l’ansia del compito in classe è diventata insostenibile. Così le rimostranze arrivano al dirigente scolastico del liceo scientifico di Foglianise che, dopo un tira e molla, li accontenta: proporrà il trasferimento per incompatibilità ambientale. Nel gennaio di quattro anni fa, come riporta Ottopagine, comincia tutto: prima le sospensioni dal servizio e poi la decisione che dispone l’allontamento del prof burbero ad altro istituto ad indirizzo non liceale. Praticamente, il prof “cattivo” potrà insegnare solo negli istituti tecnici e professionali.

Il docente, però, non ci sta. E ingaggia così una lunga battaglia giudiziaria. Non ritiene di dover accettare il fatto che sia stato etichettato come quello che non è riuscito a gestire una relazione normale con i suoi allievi. La sua difesa è basata anche su un’altra questione, che risulterà poi vincente: non ci sono prove della sua (presunta) inattitudine a insegnare a una popolazione scolastica liceale. Tutto è stato costruito, secondo il prof, sulla base di giudizi dovuti alla delusione degli studenti, frustrati – evidentemente – dal fatto che il docente fosse di quelli più severi, più puntigliosi, meno generosi nelle valutazioni.

Il giudice del lavoro beneventano ha

ritenuto fondata la difesa del docente sannita e ha smontato le motivazioni alla base della decisione della scuola: non sono fatti, non ci sono “prove” ma solo giudizi, opinabili. E il prof “cattivo” adesso torna in cattedra.

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