Un paese situato in mezzo all’Appennino Tosco-Emiliano, Giugnola, ha dovuto fare non solo i conti con il coronavirus, ma anche con la burocrazia, spesso assurda. Eppure, in una realtà con sole 67 anime, dove tutti si conoscono, e forse sono anche imparentati, dovrebbe essere più facile riuscire a superare un grave momento di emergenza. Se non altro perché ci si aiuta l’uno con l’altro. Eppure le difficoltà non sono mancate.
Vietato spostarsi da una regione all'altra
Come riportato da La Nazione, proprio il fatto che Giugnola sia per metà toscano e per metà emiliano, ha costituito un bel problema per i suoi pochi abitanti. Già, perché se arrivi dalla Toscana leggi che è frazione di Firenzuola, mentre se arrivi dall’Emilia-Romagna ti trovi che è invece frazione di Castel del Rio. Il paese è infatti costruito nel bel mezzo di due regioni differenti, appunto la Toscana e l’Emilia-Romagna. In tempi normali nessun problema, ma con l’epidemia in corso di coronavirus le cose, ahimè, cambiano. Un po’ per colpa della burocrazia che, diciamo, spesso ha i paraocchi.
Tra poco la situazione dovrebbe però sbloccarsi: dal 3 giugno infatti dovremmo poter spostarci liberamente da una regione all’altra, senza incorrere in multe salate e denunce. E se al solo pensiero c’è chi già pensa di raggiungere la seconda casa al mare, c’è anche qualcuno che si accontenta di attraversare la strada e andare a trovare un parente che non vede da oltre due mesi. Proprio adesso che si intravede la fine del tunnel, dopo settimane di richieste, è arrivato un parziale via libera. Per dare un’idea, quando nevica a Giugnola, non è che lo spazzaneve mandato da Bologna spala tutto il paese. Assolutamente no. Arriva fino al luogo di sua competenza, circa metà del paese, all’altra metà ci deve pensare Firenze.
Anche fare la spesa è un problema
I giugnolesi ormai sono abituati a queste stranezze, ma l’ultima ha lasciato di stucco anche loro. Il Dpcm e l’autocertificazione valgono anche qui, così come le multe se non vengono rispettate le norme. Poco importa se si tratta solo di attraversare una strada. E così, chi abita nella parte toscana, circa 30 abitanti, invece di poter fare la spesa a 10 minuti dalla propria abitazione, deve prendere l’auto e andare necessariamente a Firenzuola, distante circa una quarantina di minuti. Solo perché l’altro posto, Castel del Rio, più vicino, si trova però nell’altra regione confinante. E viceversa, stesso problema per i 30 che abitano nella parte emiliana-romagnola.
Nonno Emilio che non può andare nel suo giardino
La signora Alessandra, residente nella parte toscana del paese, ha spiegato che qualche giorno fa “i tre sindaci dei comuni qui vicino, Monghidoro, Firenzuola e Castel del Rio, si erano accordati per darci un po' di libertà di movimento, così da poter far la spesa normalmente nel posto più vicino. Il via libera è durato due giorni, poi ci hanno ripensato. Io, invece di impiegare solo 10 minuti, devo scendere fino a Firenzuola, quattro volte tanto”. E c’è anche chi, come nonno Emilio, 102 anni, non può neanche uscire di casa per andare nel suo giardino. Caso vuole infatti che l’abitazione sia in Emilia, mentre il giardino in Toscana. Un’assurdità tutta italiana. Problemi anche per chi si deve recare all’ufficio postale più vicino, solo 10 minuti di auto, ma in Emilia. I Toscani devono invece raggiungere Firenzuola. Qualcuno sembra abbia allungato la mano per fare un favore.
Ma acqua in bocca, pena una salata sanzione. Anche perché i controlli ci sono e non guardano in faccia nessuno. Due persone si sono viste staccare 500 euro di multa per essere andate a prendere dell’acqua. In Italia succede anche questo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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