Il governo discrimina i giovani italiani: finanziamenti solo agli stranieri

Il Ministero del Lavoro ha emanato un bando in cui mette a disposizione più di un milione di euro per nuove imprese dei giovani. Ma li riserva solo ai cittadini stranieri

Il governo discrimina i giovani italiani: finanziamenti solo agli stranieri

La disoccupazione giovanile in Italia è ormai al 40,5%. Non serve molto altro per evidenziare l'emergenza occupazionale in cui (ancora) si trova l'Italia. Non serve nemmeno scrivere che il compito del governo è (o sarebbe) quello di realizzare politiche che mettano i giovani in condizione di trovare lavoro. I ragazzi laureati italiani, i diplomati del Sud e del Nord fanno difficoltà ad essere assunti. E il Ministero del Lavoro cosa fa? Scrive a bilancio fondi per finanziare nuove iniziative imprenditoriali. Ma solo per stranieri.

Non è uno scherzo. Con la scusa dell'integrazione, il governo pone i giovani stranieri davanti ai disoccupati italiani. "Il progetto - si legge nel sito - mira a finanziare almeno 160 giovani, assegnando un contributo a fondo perduto di massimo 10.000,00 Euro a persona per incentivare l’occupazione attraverso azioni mirate a sostegno dell'autoimprenditorialità e dell'autoimpiego". Diecimila euro, ma con una condizione: i candidati devono essere "cittadini di paesi non appartenenti all’Unione Europea, titolari di un regolare permesso di soggiorno che consente l’esercizio di attività di lavoro autonomo; oppure giovani con origini da Paesi non appartenenti all’Unione Europea che abbiano acquisito la cittadinanza italiana successivamente alla nascita".

In questo modo il Ministero del

Lavoro e delle Politiche Sociali esclude i giovani italiani dalla possibilità di far fruttare le loro capacità. Li mette all'angolo, insomma, e riserva quel milione e 600mila euro solo per chi non è nato nel Belpaese.

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