Gran Bretagna, studente asiatico pestato per il coronavirus: ma il movente è razziale

Il 23enne era stato aggredito nel centro della capitale del Regno Unito, "accusato" di portare il nuovo virus nel Paese. Ma il ragazzo, su Facebook, dichiara: "L'emergenza è cavalcata da persone che già odiano chi è diverso da sé"

Gran Bretagna, studente asiatico pestato per il coronavirus: ma il movente è razziale

Era stato pestato qualche sera va, a Oxford Street, nel cuore di Londra. Qualcuno, probabilmente notando i tratti asiatici del suo volto, l'aveva aggredito, colpendolo al viso. Il motivo? La psicosi diffusa dall'espandersi del nuovo Covid-19, che sta lentamente coinvolgendo diversi Paesi del mondo, tra cui anche la Gran Bretagna. "Non voglio il tuo coronavirus nel mio Paese", avrebbe urlato uno degli aggressori di Jonathan Mok, lo studente 23enne, originario di Singapore, picchiato nei giorni scorsi, prima di tirargli un pugno in faccia.

Il movente razziale

E in queste ore, secondo quanto riportato da Tgcom24, sarebbe emerso anche il movente di quel gesto, dettato dall'odio razziale nei confronti dello studente orientale. Perché dietro a quella brutale aggressione, in base a quanto ricostruito, ci sarebbe l'intolleranza unita alla psicosi, causata dal diffondersi del nuovo virus. Le immagini del suo volto tumefatto hanno fatto il giro della rete, dopo che lo studente aveva deciso di denunciare sui social l'accaduto.

Il racconto su Facebook

Secondo quanto ricostruito dallo studente dell'University College, si sarebbe trattato di un pestaggio non provocato. "È accaduto tutto all'improvviso: un pugno mi ha colpito al volto e mi sono ritrovato coperto di sangue", avrebbe spiegato il 23enne, riportando i dettagli dell'episodio su Facebook. Il giovane, spaventato da quanto accaduto, ha messo in guardia altre persone dal rischio che l'emergenza Covid-19 possa essere cavalcata già da chi "odia le persone diverse da sé". Sul caso, intanto, sta indagando la polizia britannicha e Scotland Yard ha aperto un fascicolo per il reato di aggressione aggravata dal razzismo. Ma, finora, i responsabili non sono ancora stati individuati.

Il caso a Milano

Negli ultimi giorni, si sono comunque registrati diversi casi di pestaggi nei confronti di cittadini asiatici, picchiati per lo stesso motivo. L'ultimo, a Milano, riguarda un 29enne aggredito di ritorno dal lavoro da un coetaneo di origini egiziane, senza fissa dimora, che prima avrebbe tentato di fargli del male con una bottiglia di plastica e poi gli avrebbe tirato un sasso in pieno volto, mandandolo al pronto soccorso (prima di essere arrestato dalle forze dell'ordine).

Diversi episodi

E qualche settimana prima, sempre nel capoluogo lombardo, una coppia di cittadini di origine cinese, da anni residente a Milano, era stata aggredita da un

gruppo di ragazzi, per lo stesso motivo: erano stati "accusati" di portare il coronavirus nel Paese. Prima che si diffondessero i contagi in Europa, episodi dello stesso tenore si erano consumati in altre città italiane.

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