La guardia di finanza chiude l'indagine sulle plafoniere d'oro nella nuova sede della Regione Puglia

Ipotesi delle fiamme gialle al vaglio della Corte dei Conti. Nel mirino 1600 plafoniere nella nuova sede del Consiglio regionale. Spesa inutile col meccanismo delle varianti

La guardia di finanza chiude l'indagine sulle plafoniere d'oro nella nuova sede della Regione Puglia

L'ennesimo caso di fondi pubblici sprecati? La guardia di finanza di Bari ritiene ci si debbe trovare di fronte a un caso simile nella vicenda delle cosiddette "plafoniere d'oro", mille e seicento in tutto, da sistemare nella nuova sede del Consiglio regionale pugliese. Secondo le fiamme gialle ci si potrebbe trovare di fronte a un danno erariale ammontante a circa 600 mila euro. Gli approfondimenti sono stati effettuati dal nucleo di polizia economico-finanziaria su delega della procura della Corte dei Conti che ora vaglia i risultati dell'attività delle analisi dell'appalto effettuare dai finanzieri. A darne notizia è il quotidiano interregionale "La Gazzetta del Mezzogiorno". Oltre la notizia danni inviata al responsabile del procedimento, l'ingegner Antonio Pulli, la guardia di finanza sta indagando, su delega del pubblico ministero Savina Toscani, all'ipotesi di frode in pubbliche forniture. Intanto i risultati relativi all'ipotesi del danno erariale sono finiti nel fascicolo dell'inchiesta aperto dal procuratore Carmela De Gennaro in base agli esposti dei consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle.
Secondo i finanzieri il meccanismo attivato che avrebbe generato il danno erariale non riguarderebbe l'acquisto delle plafoniere in sé, ma le spese accessorie sostenute che avrebbero fatto lievitare i costi.

Nel caso di frode in pubbliche forniture gli addebiti sarebbero di natura penale e riguarderebbero, sulla base dello stesso meccanismo di spese, l'associazione temporanea di imprese che ha operato. Ma al momento, come ricorda la "Gazzetta" non ci sono addebiti nei confronti di persone o aziende.

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