Hacker attaccano il sito del Tribunale di Milano e quello dell'amministrazione carceraria

Sull'homepage compare un messaggio e la maschera di V per Vendetta (usato da Anonymous). Sotto attacco anche il sito del Dipartimento amministrazione penitenziaria

Hacker attaccano il sito del Tribunale di Milano e quello dell'amministrazione carceraria

Doppio attacco hacker: uno contro il Dap (Dipartimento amministrazione penitenziaria), l'altro contro il sito del Tribunale di Milano. La pagina internet del dipartimento che gestisce le carceri in Italia è irraggiungibile ("Network error"). I tecnici del Dap stanno svolgendo accertamenti. Il portale non sarà ripristinato presumibilmente prima di lunedì. Al sito non fanno riferimento dati sensibili né banche dati di alcun genere. Non c’è neppure un’area riservata che consenta un accesso privilegiato a informazioni "criptate". Il portale contiene più che altro notizie relative al mondo delle carceri e alle normative che incidono sul settore.

Sul sito del Tribunale di Milano, invece, appare un'immagine emblematica, la maschera di Guy Fawkes del film "V per Vendetta", usata dagli hacker che si riconoscono nella sigla di Anonymus. Il blitz è firmato così: hacked by LndTm2013. Questo è il testo del messaggio: "Preparatevi ha inizio l'apocalisse! E' la fine per un nuovo inizio. Sta arrivando come l'ira di DIO il vero cambiamento per i giovani del popolo italiano. La giovane Italia degli italiani che lavorano e sono stufi di essere presi per il culo, derubati, maltrattati dai quei delinquenti che ci governano e da tutte le lobby che li supportano. Da adesso pagheranno per tutto quello che hanno fatto". Il messaggio degli hacker è firmato "RIVOLUZIONE DIGITALE".

Il Presidente del tribunale di Milano, Livia Pomodoro, ha definito "un fatto grave" l’attacco hacker al sito Internet del Tibunale: "È un fatto grave quando si attaccano siti sensibili - ha detto ai microfoni di Tgcom24 -.

Ci stiamo adoperando per trovare le soluzioni adeguate, siamo sconcertati da questo attacco. Dopo la denuncia, in questi casi, interviene la polizia postale. Non credo che ci siano pericoli, il sito è aperto al pubblico, non è un sito riservato interno, quindi non ci sono dati riservati".

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