I 5 miti da sfatare sul Tutor

Il Tutor è uno dei nemici più temuti dagli automobilisti: ecco in cinque miti da sfatare sul rilevatore di velocità sulle strade

I 5 miti da sfatare sul Tutor

Il Tutor è uno dei nemici più temuti dagli automobilisti. Ma su questo strumento proprio tra chi guida girano alcune leggende che spesso confondono gli automobilisti. Come riporta quattroruote, il primo mito da sfatare riguarda la corsia d'emergenza. In tanti credono che percorrendola si sfugge alle rilevazioni del Tutor. Da una decina d'anni su tutta la rete autostradale i Tutor sono stati dotati di sistemi di rilevazione anche per le corsie d'emergenza. L'infrazione costa 442 euro e la sospensione della patente. Un altro punto da chiarire riguarda il passaggio sotto i portali. In molti credono che con un passaggio in mezzo alle due corsie si evita il Tutor. Falso, la telecamrea controlla tutte le corsie. Poi c'è la velocità: qualcuno crede che una velocità superiore ai 250 km/h non venga di fatto rilevata. Il Tutor riesce a registrare qualsiasi violazione dei limiti di velocità. Poi c'è anche il fattore meteo. Tra le leggende più comuni c'è quella che vede il Tutor fuori uso in caso di pioggia o di notte. Il Tutor di fatto è attivo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 indipendentemente dalle condizioni atmosferiche. Ma va detto che su alcuni tratti sono sotto controntrollo solo in alcune ore del giorno.

Infine per chi crede che non possa essere utilizzato come rilevatore di velocità istantanea c'è un'amara sorpresa: il Tutor funziona come una sorta di autovelox. Ogni singolo portale infatti è predisposto per la rilevazione della velocità istantanea. Ma finora la polizia stradale ha usato il sistema solo per rilevare la velocità media tra due tratti.

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