I sindaci veneti a Renzi: "Basta profughi, qui scappano i turisti"

Il primo cittadino di Jesolo: "Danno economico tremendo"

I sindaci veneti a Renzi: "Basta profughi, qui scappano i turisti"

Non è razzismo. E nemmeno mancanza di umanità verso i profughi che arrivano sulle nostre coste. Ma chi di turismo vive, chi aspetta tutto l'inverno per iniziare la stagione estiva, non può permettersi di perdere clienti a causa dei profughi che invadono le spiagge e le città balneari.

Così i sindaci del Veneto orientale hanno preso carta e penna e hanno scritto una missiva al premier Renzi. Verrà inviata stasera e la riceveranno anche il governatore del Veneto Luca Zaia e i prefetti delle città di Rovigo e Venezia. La richiesta è semplice: trovate un'altra soluzione, qui i profughi creani danni economici. Ad anticiparci il contenuto della lettera è Valerio Zoggia, sindaco di Jesolo. Uno dei 9 comuni balneari delle province di Venezia e Rovigo che ieri si sono ritrovati ad Eraclea per scrivere l'appello alle istituzioni nazionali.

"Gli operatori ci dicono che stanno ricevendo numerose disdette da parte dei clienti: i turisti leggono le notizie sui giornali dei profughi in arrivo e così preferiscono andare in altre località anziché venire nelle nostre spiagge". Il danno economico può essere enorme: "Non è opportuno - aggiunge - che nelle nostre località vengano i profughi. Rischiamo di perdere importanti presenze in un settore come qullo turistico che sta spingendo l'economia regionale e nazionale". Non è un discorso di razzismo, il sindaco lo tiene a precisare: "Capiamo l'emergenza, tutti devono fare la loro parte: ma nelle località balneari bisogna lasciare da parte l'aspetto umanitario e portare i profughi in altre zone".

Anche perché questi comuni già ospitano un numero alto di migranti. Ad Eraclea, la città dove ieri i sindaci si sono riuniti, la settimana scorsa sono arrivati 100 profughi all'improvviso e non si sapeva dove metterli. Alla fine sono stati indirizzati in alcuni alloggi di un condominio privato in riva al mare. Ma a lamentarsi ora sono gli altri condomini, i ristoratori, i turisti e i cittadini. "Le notizie poi sono sempre poco chiare: il dubbio che tutti questi migranti siano profughi rimane - ha aggiunto Zoggia -. Chi ci dice che tra loro non c'è qualche terrorista?". Il timore degli amministratori comunali veneti è semplice: "Se accade qualcosa, anche non grave, nelle nostre località noi perdiamo tutti i turisti. E sarebbe una tragedia. Significa chiudere le spiagge: un danno economico tremendo".

Al sindaco Zoggia ieri sera alle 22.

34 è arrivata una chiamata dalla prefettura con la notizia che dovrà ospitare altri 50 immigrati. "Siamo preoccupati delle nostre città - conclude - e soprattutto dell'economia turistica: se perdiamo anche questa siamo all'osso".

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