Cammina sopra lo Stretto di Messina con una fune: l'impresa di Jaan Roose

Un record senza precedenti soltanto sfiorato: sospeso in equilibrio su un cavo di 19 mm a duecento metri d'altezza, per una camminata di oltre tre km

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Il ponte ancora non c'è ma andare a piedi dalla Calabria alla Sicilia è comunque un'impresa possibile. Per pochissimi, s'intende. Anzi, a dire il vero il cerchio deve essere ristretto ulteriormente: per uno soltanto. Il suo nome è Jaan Roose, ha 32 anni ed è di nazionalità estone. Segni particolari? Tre volte campione del mondo di slackline, il sottilissimo materiale di indistruttibile fibra sopra il quale cammina in equilibrio, percorrendo distanze siderali.

Abilità circensi? Molto di più. Perché le traversate di Roose sono il manifesto dell'umanità che tenta di sfidare le leggi della natura. Jaan non è un semplice funambolo, ma un visionario costantemente in cerca di nuovi record da frantumare. La partner in crime per una delle ultimissime imprese - era lo scorso mese di luglio - è stata Red Bull, sempre sul pezzo quando si tratta di firmare imprese estreme.

Stavolta però la missione era complessa sul serio: Roose doveva compiere il tratto che congiunge la Calabria alla Sicilia, lo Stretto di Messina, camminando in perfetto equilibrio su questo filo spesso appena 19 millimetri, sospeso a 200 metri d'altezza sopra la distesa azzurra che si spalancava da una costa all'altra. Dal pilone di Santa Trada, da dove è partito, a quello di Torre Faro, dove è arrivato, fanno in tutto 3640 metri. Soltanto questi elementi rendono la misura dell'impresa.

Il primo fattore è la concentrazione: la smarrisci un istante soltanto e scivoli. E in una camminata durata quasi tre ore è più che possibile. Ad Jaan è successo ad appena 80 metri dal traguardo. Niente Guinnes world record, ma resta comunque il primo essere umano ad aver completato una missione del genere. Poi c'è la fatica. L'acido lattico che si accumula nelle gambe rischia di renderle friabili, perché stanno in tensione per tutto il tempo. Anche le braccia e il torso, fondamentali per mantenere l'equilibrio, vengono costantemente sollecitate. Infine i fattori atmosferici: le correnti d'aria fanno oscillare tutto quanto, non è certo una passeggiata dritta e placida.

Alla fine Roose ce l'ha fatta in 2 ore e 52 minuti.

"Sono soddisfatto così", ha detto tirando il fiato, "perché anche se il world record non è arrivato, questa è una prima volta per l'umanità". Ci mancherebbe altro. Da queste parti si parla del ponte da duecento anni. Lui se l'è fatto da solo.

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