Smontata anche l'ultima fake news: "I vaccini non rendono sterili"

Dall'Inghilterra ha iniziato a girare la bufala secondo cui i vaccini rendono sterili uomini e donne. Numerosi studi scientifici l'hanno smontata: ecco i risultati delle ricerche

Smontata anche l'ultima fake news: "I vaccini non rendono sterili"

Un paio di mesi fa, in piena campagna vaccinale, ha iniziato a circolare una notizia assolutamente priva di fondamento e smentita dalle evidenze scientifiche, ovvero che i vaccini anti-Covid avessero come effetto collaterale quello di rendere sterili uomini e donne. Una fake news bella e buona come tante altre contro cui si combatte quotidianamente ma che, in questo caso, aveva assunto una certa rilevanza per le milioni di persone che ogni giorno nel mondo si vaccinano contro il Covid.

I "miti" sui vaccini anti-Covid

La storia risale al 23 maggio ed è stata pubblicata su un sito web chiamato Daily Expose, con sede nel Regno Unito, e condivisa migliaia di volte su Facebook. Lì si affermava che "i vaccini potrebbero causare 'infertilità maschile di massa". La storia cita un'intervista con Roger Hodkinson, un patologo canadese che nel 2020 avrebbe definito il Covid-19 "la più grande bufala", paragonando erroneamente la malattia all'influenza. Neanche a dirlo, le cose non stanno assolutamente così: i Centers for disease control and prevention (Cdc) statunitensi hanno smentito fermamente qualsiasi legame del genere, sottolineando che “al momento non esistono prove che problemi di fertilità maschile e femminile siano effetti collaterali di alcun vaccino, tra cui anche quelli contro Covid”. A tal proposito, è stato pubblicato una sorta di vademecum con miti e leggende sul vaccino contro la pandemia tra cui quello che cambiasse addirittura il Dna. La dichiarazione dei Cdc, naturalmente, si basa sulle evidenze scientifiche al momento disponibili, che sono parecchie e convincenti: tra le ultime, uno studio recentemente pubblicato sul Journal of the American Medical Association, (Jama) da parte di un’equipe di ricercatori dell'Università di Miami che si è concentrata in particolare sull’infertilità maschile e non ha osservato alcun effetto collaterale dei vaccini Pfizer-BioNTech e Moderna.

Cosa dice lo studio

Questo studio prospettico ha reclutato volontari sani di età compresa tra 18 e 50 anni programmati per la vaccinazione contro vaccini ad Rna. Il comitato di revisione istituzionale dell'Università di Miami ha approvato lo studio e il consenso informato scritto è stato ottenuto da tutti i partecipanti. Gli uomini sono stati preselezionati per assicurarsi che non avessero problemi di fertilità nascosti: sono stati esclusi quelli con sintomi Covid-19 o un risultato positivo del test entro 90 giorni. I partecipanti hanno fornito un campione di sperma dopo 2-7 giorni di astinenza prima di ricevere la prima dose di vaccino e circa 70 giorni dopo la seconda. Le analisi del seme sono state eseguite da andrologi formati secondo le linee guida dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e includevano il volume e la concentrazione dello sperma, la motilità degli spermatozoi e il conteggio totale degli spermatozoi mobili. "Non ci sono state diminuzioni significative in nessun parametro dello sperma tra questa piccola coorte di uomini sani. Poiché i vaccini contengono mRNA e non il virus vivo, è improbabile che il vaccino influisca sui parametri dello sperma", è la conclusione dei ricercatori.

"Vaccini sicuri per il sistema riproduttivo maschile"

Il nostro studio”, ha spiegato su The Conversation Ranjith Ramasamy, primo autore del lavoro e direttore del programma di urologia riproduttiva alla Miller School of Medicine dell'Università di Miami, “ha mostrato che i vaccini a mRna, Pfizer-BioNTech e Moderna, sembrano essere sicuri per il sistema riproduttivo maschile”. "L’intero ciclo di vita dello sperma – ha detto Daniel C. Gonzalez, un altro degli autori del lavoro – dura 70 giorni, una finestra temporale più che sufficiente per capire se il vaccino ha qualche effetto collaterale. Abbiamo misurato il volume degli spermatozoi, la loro concentrazione, la quantità totale di spermatozoi mobili, osservando che nessun parametro si discosta dai valori normali”. Come si legge su Galileonet, un altro studio,condotto da un gruppo di ricercatori israeliani (ma non ancora sottoposto a revisione), è giunto a conclusioni analoghe analizzando un gruppo di 43 uomini prima e dopo la somministrazione del vaccino: nessuna correlazione tra immunizzazione e sterilità.

Il Covid può causare infertilità

Si sa, una corretta informazione deve passare per vie ufficiali che spesso vengono confuse con tutto il mare magnum che si trova su Internet, social compresi. “Contrariamente alle voci che circolano sui social media – scrive ancora Ramasamy – i vaccini contro Covid-19 non causano infertilità maschile né sterilità. È piuttosto l’infezione da Sars-CoV-2 a rappresentare un possibile fattore di rischio per entrambi i disturbi”. Ecco, il punto è proprio questo: semmai è il Covid che potrebbe causare qualche problema anche se non esistono, per adesso, prove solide e definitive, c'è qualche indizio preoccupante. Infatti, Ramasamy e colleghi hanno analizzato i tessuti testicolari di sei uomini morti in seguito ad infezione da Covid-19, trovandovi tracce del virus e notando che in tre di loro il numero di spermatozoi era inferiore ai valori normali.

Abbiamo ipotizzato che Sars-CoV-2 potrebbe infettare le cellule dei testicoli e portare alla riduzione del testosterone o all'esaurimento delle cellule germinali per un periodo a breve termine.

Questa ipotesi si basava sui rapporti clinici sulla riduzione dei livelli di testosterone nei pazienti Covid-19", hanno affermato Saguna Verma, professore e immunologo presso l'Università di Hawaii, e il dottor Hooman Sadri, assistente professore e biologo riproduttivo alla Wake Forest University, notando che "questi effetti erano transitori nei pazienti", quindi il loro articolo non ha dimostrato che l'infezione con il virus porta ad un'infertilità maschile progressiva o irreversibile. A maggior ragione, l'imperativo rimane sempre uno: vaccinarsi.

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