Igor il russo, il cellulare ​e quel codice cancellato

Inquirenti e militari ancora sulle tracce del killer di Budrio: si lavora sul codice Imei sulla scatola di un cellulare trovata nel suo covo

Igor il russo, il cellulare ​e quel codice cancellato

Un cellulare con un codice Imei parzialmente cancellato. È l'ultima traccia lasciata da Igor "il russo" Vaclavic, alias Norbert Fehrer, il serbo accusato di aver ucciso tre persone e ricercato ormai da 40 giorni tra le campagne tra Bologna e Ferrara.

Lo racconta oggi il Resto del Carlino, secondo cui sabato scorso Igor sarebbe passato sul ponte del Morgone, tra Marmorta e Traghetto, a pochi metri dalle case, come racconta un agricoltore: "I cani molecolari sono stati tanto tempo nel mio giardino. Sì, Igor è passato proprio lì dove gli alberi accompagnano una piccola discesa", dice, "È qui che gira e poi usa come ripari alcuni capanni. Uno si vede benissimo, pur essendo parzialmente nascosto da un boschetto".

Tutto si concentra però sulla scatola di uno smartphone, marca Wiko, trovata il 3 aprile scorso in una delle tane di Igor/Norbert: "Stiamo cercando di ricostruire quella serie numerica, ma non è facile", spiega una fonte a il Resto del Carlino, "L’apparecchio potrebbe dirci tante cose".

Soprattutto sulla presunta rete che aiuta il latitante a nascondersi e che potrebbe avere acquistato il cellulare. Pare lo stesso usato dopo l'aggressione a due guardiapesca volontari a Consandolo (Ferrara): "L’ho sentito parlare con un’altra persona alla quale ad un certo punto ha detto: ho preso la pistola della vigilanza Securpol", avrebbe raccontato una delle due vittime.

Gli inquirenti hanno quindi fatto verifiche e controlli nei negozi di telefonia della zona. E si sarebbero concentrati anche su un altro telefono.

Quello di Valerio Verri, la guardia volontaria uccisa dall'uomo a Consandolo, come raccontano sempre al Carlino i familiari della vittima: "Ci hanno chiamati in caserma per dirci che il cellulare non era più tra gli effetti personali lasciati da nostro padre sull’auto della polizia provinciale", dice la figlia, sottolineando che il cellulare è in mano ai carabinieri per dei controlli. "Ce ne chiediamo il motivo", aggiunge, "Siamo perplessi. Cosa interessa per prendere Igor il cellulare privato di nostro padre, già in loro possesso da un mese?".

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