Mentre il decreto cosiddetto salva-Ilva è in attesa della ratifica da parte del Parlamento, il gip di Taranto ha negato il dissequestro del milione e 700mila tonnelate di prodotti finiti e semilavorati confiscati il 26 novembre. Secondo i giudici, infatti, il decreto non ha effetto retroattivo.
Una decisione che mette a rischio tutta la filiera produttiva in Italia e all'estero dell'azienda siderurgica e che in particolare porterà "drammatiche conseguenze per i livelli occupazionali che coinvolgerà un totale di circa 2.500 addettie per la situazione economica dell’azienda": "Si fermeranno a catena gli impianti di Novi Ligure, Genova Racconigi e Salerno, dell’Hellenic Steel di Salonicco, della Tunisacier di Tunisi e di diversi stabilimenti presenti in Francia", ha annunciato l'azienda.
Per questi motivi, da oggi e nelle prossime settimane circa 1400 dipendenti dell'Ilva, appartenenti prevalentemente alle aree della laminazione a freddo, tubifici e servizi correlati "rimarranno senza lavoro". Una grossa fetta di personale che si va a sommare ai 1200 già in cassa integrazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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