La Procura di Torino chiede 26 rinvii a giudizio su 29 indagati per l’inchiesta sui conti in rosso del Salone del Libro. Tra questi rischierebbero di andare a processo l’ex Sindaco torinese Piero Fassino, l'ex assessore alla Cultura della Regione Piemonte Antonella Parigi e gli ex presidenti della Fondazione per il libro Rolando Picchioni e Giovanna Milella. Le accuse, a vario titolo, sono di falso in bilancio, peculato e turbativa d'asta.
Sul rinvio a giudizio Piero Fassino dichiara in una nota: "Ho sempre agito con assoluta correttezza e trasparenza con l'unico obiettivo di garantire che il Salone del Libro potesse continuare la sua attività, evitando ogni evento che lo potesse mettere a rischio, fatto che avrebbe determinato un grave danno per Torino. Stante le difficili condizioni finanziarie della Fondazione del Libro, la messa in sicurezza del Salone era tutt'altro che scontata e ogni mio atto è stato finalizzato a quell'obiettivo in modo trasparente, rispettando le prerogative della Fondazione del Libro, ottemperando pienamente alle leggi vigenti e aderendo, in ogni passaggio, alle indicazioni dei consulenti legali. Valuterò – conclude il deputato Pd - con i miei legali la richiesta di rinvio a giudizio, che in ogni caso non mi addebita alcuna forma di arricchimento o interesse personale. Guardo con serenità ai prossimi passaggi dove dimostreremo l'assoluta correttezza e linearità dei miei comportamenti, ispirati unicamente alla tutela del bene della città"
L’indagine nasce dalla necessità di accertamenti sulla vecchia gestione della manifestazione internazionale dell’editoria, appuntamento di spicco del capoluogo piemontese che prende il via a maggio di ogni anno con centinaia di migliaia di visitatori.
Il pm Gianfranco Colace a capo dell’indagini, con l’aggiunto Enrica Gabetta, ha analizzato nello specifico i conti delle edizioni dal 2010 al 2015 e contesta soprattutto, scrive la Repubblica, l’affidamento senza gara all’agenzia Gl events, e la predisposizione di un bando
ad hoc per l’edizione 2017 del Salone.A gennaio 29 persone avevano ricevuto l’informazione di garanzia. La Procura ha formulato richiesta di archiviazione per tre indagati, fra cui l'ex assessore regionale Michele Coppola.
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