L'Istat fa i conti sulla mortalità stradale nel 2014 e i dati non sono tutti positivi. La buona notizia è che rispetto al 2013, l'anno scorso il numero dei morti sulle nostre strade è diminuito, anche se di un misero 0,6%. Quella cattiva è che gli incidenti hanno subito una flessione maggiore (-2,5%) che però non ha portato a un maggior numero di vite risparmiate.
In totale nel 2014 si sono registrati in Italia 177.031 incidenti stradali con lesioni a persone (181.660 nel 2013), che hanno causato 3.381 decessi (3.401 nel 2013) e 251.147 feriti (258.093 nel 2013). In media, nel 2014, ogni giorno si sono verificati 485 incidenti, sono morte 9 persone e ne sono rimaste ferite 688. Il costo dei sinistri stradali ammonta nel 2014 a circa18 miliardi di euro.
La situazione italiana trova pieno riscontro a livello europeo: il calo delle vittime nei 28 Stati dell'Ue si è infatti attestato tra 2014 e 2013 su una media del -0,5%. Con 55,6 morti per incidente ogni milione di abitanti l’Italia si colloca al 15esimo posto nella graduatoria europea. A pesare sul dato italiano soprattutto l’incremento della mortalità stradale all’interno dei centri urbani (+5,4%), dove si concentrano il 75,5% degli incidenti e il 44,5% dei morti.
Roma e Milano sono le città col maggior numero di incidenti - rispettivamente 11.902 e 8.739 -, mentre i comuni che presentano il più alto indice di mortalità sulle strade urbane sono Messina (1,6 morti ogni 100 incidenti) e Catania (1,4). Ottime possibilità di restare vivi a Bari (0,3), Milano (0,4) e Genova (0,4).
Torna a crescere il numero
delle vittime tra i pedoni (578 morti, +4,9% rispetto al 2013) e i ciclisti (273 morti, +8,8% rispetto al 2013), mentre prosegue il calo della mortalità sulle due ruote a motore (-4,3% rispetto al 2013).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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