"Infilatevi nel naso lo scopino del cesso", è scontro sui tamponi tra Claudio Borghi e Roberto Burioni

Sale la tensione e su Twitter tornano ad aumentare gli scontri a tema coronavirus, come l'ultimo tra Claudio Borghi e Roberto Burioni sui tamponi

"Infilatevi nel naso lo scopino del cesso", è scontro sui tamponi tra Claudio Borghi e Roberto Burioni

I virologi sono le star di queste 2020, ognuno con la propria idea e con la propria linea da seguire. Tra i più noti spicca Roberto Burioni, già noto prima che esplodesse l'epidemia, che con l'arrivo del coronavirus ha aumentato notevolmente il suo bacino e la sua influenza sulle masse. i social sono il suo campo di battaglia preferito, anche se fino a qualche mese fa non disdegnava i passaggi televisivi, soprattutto in Rai da Fabio Fazio. L'ultimo scontro social del virologo ha coinvolto Claudio Borghi deputato della Lega e l'oggetto del contendere sono stati i tamponi.

"Ho scoperto che qui c'è una massa di tampoinomani per i quali dire che un tampone è fastidioso è bestemmia. Cari amici, infilatevi su per il naso anche lo scopino del cesso se vi piace ma non venitemi a rompere le scatole se dico che trovo l'esame invasivo per essere di routine", ha scritto Claudio Borghi su Twitter, riferendosi alla reiterazione della pratica sul lungo periodo a brevi intervalli. Al suo tweet ha risposto Roberto Burioni, sempre molto attivo sui social quando si tratta di commentare qualcosa che interessa il suo ambito di ricerca, studio e applicazione: "Onorevole, il tampone rinofaringeo può essere fastidioso (specie in pazienti con ipertrofia dei turbinati o deviazione detto nasale) ma non è considerato invasivo. Invasiva è una biopsia epatica, per esempio".

Lo scontro tra i due prosegue, con Claudio Borghi che mantiene il pallino del suo discorso precedente: "Gentile Professore, se la letteratura scientifica, i siti medici e il NYT parlano di ricerca di test meno invasivi del tampone deduco che definirlo invasivo sia corretto". Stante la replica del deputato, anche Roberto Burioni non molla un centimetro sul campo di battaglia e tiene fermo il punto della sua replica: "No, dicono come farlo 'più facile'. Il che sarebbe importante perché se mettessimo a punto un test che non necessita di un prelievo (per esempio un test che usa la saliva che il paziente può autonomamente sputare in una provetta) sarebbe un notevole passo avanti".

Chi ha ragione dei due? Forse entrambi, infatti Claudio Borghi termina la discussione con Roberto Burioni dando ragione al virologo sul concetto di semplicità per velocizzare le pratiche, ma continua a battere sulla pertinenza dell'utilizzo del termine "invasivo" per i tamponi.

"Sono d'accordo ma la locuzione usata ovunque è 'less invasive', comunque se desidera espungere la parola'invasivo' legata al tampone vada a correggere da Lancet in giù. L'importante comunque è essere d'accordo, vediamo di investire in test più piacevoli", conclude Claudio Borghi, allegando un link della nota e autorevole rivista scientifica.

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