Lo scorso otto maggio gli agenti della Polizia di Stato del Distaccamento Polizia Stradale di San Severo, impegnati in un'attività di vigilanza sull'autostrada A14, sono stati protagonisti di un vero e proprio inseguimento da film. Intorno alle 2 di notte, nel tratto tra Poggio Imperiale e l'area di servizio San Trifone Ovest al chilometro 512 sud, i militari hanno individuato un furgone Fiat Ducato di colore bianco che procedeva nello stesso senso di marcia. I sospetti sono sorti per via dell'assetto ribassato del mezzo a causa del carico trasportato e, per scongiurare la possibilità che gli occupanti potessero mettere in atto azioni criminali nei confronti dello stesso convoglio, i poliziotti hanno affiancato il furgone con l'intento di procedere ad un controllo. A bordo vi erano due individui con il capo parzialmente coperto da un cappuccio nero. Colti di sorpresa, in un primo momento hanno tentato di nascondere il volto. Poi, ignorando l'invito della pattuglia ad immettersi nell'area di servizio di San Trifone per effettuare una verifica in condizioni di maggiore visibilità, il conducente ha premuto il piede sull'acceleratore.
A velocità sempre più sostenuta, il guidatore ha iniziato a porre in atto una serie di manovre con l'intento di speronare l'autovettura della Polizia che, a sua volta, si è vista costretta a frenare bruscamente per evitare l'impatto con il guardrail centrale. Divenuta la situazione altamente rischiosa, gli agenti hanno informato dell'accaduto il COA di Bari al fine di allertare altre pattuglie presenti nella tratta autostradale e hanno ingaggiato un'inseguimento protrattosi per circa 20 chilometri. Durante la marcia il passeggero del veicolo lanciava dal finestrino oggetti metallici, molto probabilmente chiodi. La folle corsa è terminata al chilometro 529 sud dove, nell'approssimarsi allo svincolo di uscita del casello di San Severo, i fuggitivi hanno notato la presenza di due pattuglie dei Carabinieri in sosta. Sentitisi così braccati, hanno deciso di scendere dal mezzo e di allontanarsi a piedi velocemente. Gli agenti operanti sono riusciti solo a intimare l'alt. I due responsabili infatti, scavalcando una recinzione, hanno fatto perdere le proprie tracce.
Dai successivi accertamenti si è potuto appurare che il furgone era stato trafugato da un'azienda di Ascoli Piceno nella notte tra il sette e l'otto maggio.
La perquisizione dello stesso ha permesso di rinvenire un ingente quantitativo di rame differenziato da numerose bobine di diverso diametro, nonché custodie in plastica contenenti trapani e avvitatori industriali e una pedana con all'interno rame di recupero del volume di circa 1mc. Il valore della merce e degli attrezzi sequestrati si aggira intorno ai 40mila euro.
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