Janna Jihad Ayyad, palestinese dagli occhi verdi e vispi, con i suoi 10 anni appena compiuti, si definisce con serietà una tra le più giovani giornaliste del mondo. Nata e cresciuta a Nabi Saleh, in Cisgiordania, si occupa, infatti, di documentare i continui scontri tra manifestanti palestinesi ed esercito israeliano, in compagnia di altri suoi coetanei. "Non molti giornalisti raccontano al mondo quello che succede in Palestina" afferma la piccola Janna ai reporter di Al Jazeera, "per cui ho pensato che potessi farlo io stessa."
Affascinata dal lavoro di uno zio, Bilal Tamimi, fotografo di guerra, e colpita dalla morte di due uomini del suo villaggio, la giovane giornalista ha cominciato a fare foto e video raffiguranti le proteste e i violenti scontri che si susseguono tra Nabi Saleh e il vicino insediamento israeliano di Halamish, raggiungendo 26.000 followers su Facebook. "La mia telecamera è il mio fucile" dice con ogroglio, "ed è più forte di un fucile. I soldati catturano i giornalisti adulti e portano loro via le videocamere. Io sono soltanto una bambina."
La madre, Nawal Tamimi, ha confessato di essere contemporaneamente orgogliosa e preoccupata della piccola eroina. "Sono fiera della mia bambina, perché porta un messaggio al mondo. Racconta la sua vita, le sue paure e i suoi problemi" confessa ad Al Jazeera "ma sono anche molto turbata." Lo zio Bilal aggiunge: "Mia nipote dovrebbe studiare ma nella nostra vita non c'è scelta.
Non possiamo insegnare ai nostri bambini il silenzio, devono lottare per per la loro libertà."Janna, che vede un futuro nella CNN o a Fox News, risponde per la prima volta come una bambina della sua età soltanto nel momento in cui le viene chiesto come si immagina il futuro del mondo. Tutto rosa.
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