I l virus cinese attacca pure i vertici delle forze armate. Il capo di stato maggiore dell’Esercito, generale Salvatore Farina, risulta positivo al Covid-19, ma la macchina militare è in moto per affrontare l’emergenza nazionale. Duemila soldati pronti a intervenire su base regionale, medici e infermieri già inviati nei focolai, evacuazioni con bio contenimento via elicottero, 6600 posti letto a disposizione e un ospedale da campo, Role 2 plus, che può venire montato ovunque con capacità di terapia intensiva. L’esercito ha addirittura predisposto una sala operativa alternata in due luoghi diversi nella capitale. Nel caso una venisse infettata finendo in quarantena sarebbe sostituita dall’altra. Gli uomini con le stellette, però, sono sbalorditi dall’ultima mossa azzardata del governo che ha creato panico e confusione sulle nuove zone di sicurezza. «L’errore madornale è che bisognava panificare tutto prima della firma del decreto» spiega una fonte militare delGiornale. Zona rossa o arancione che sia, se comporta che nessuno entra o esca senza validi e specifici motivi, deve essere cinturata, altrimenti la gente colta dal panico fugge al sud o all’estero, come è successo a Milano. «Al contrario il decreto prevede che siano i prefetti a farlo rispettare. Prima chiederanno al ministero dell’Interno la disponibilità delle forze dell’ordine. E quando non saranno sufficienti si rivolgeranno alla Difesa» spiega la fonte con le stellette. Nel frattempo le zone di sicurezza da isolare esistono solo sulla carta oppure i controlli rimarranno blandi e inutili. Se non dannosi perché spingono chi è colto dal panico a fuggire con il rischio di infettare altre aree del Paese. «Alle 7 di domenica noi eravamo pronti ad agire, ma i prefetti delle zone di sicurezza previste dal decreto si dovevano ancora riunire con meeting fissati anche a mezzogiorno» spiega la fonte del Giornale in prima linea nella battaglia al virus. Ieri il generale Farina ha fatto sapere che si è «sottoposto al test di Coronavirus, risultando positivo. Sto bene, sono in isolamento nel mio alloggio». Il capo di stato maggiore sarà sostituito nella gestione operativa dal generale degli alpini Federico Bonato, che ha servito pure in Afghanistan. L’esercito ha già 1200 uomini di «Strade sicure» in Lombardia e nelle province in emergenza. Una dozzina di medici e infermieri militari sono stati inviati in prima linea negli ospedali dei focolai a Lodi e Bergamo. Altri 2mila uomini sono in stato di allerta pronti a intervenire, su base regionale. Dalla Val D’Aosta alla Sicilia sono state messe a disposizione per le quarantene 2200 stanze con 6600 posti letto in strutture militari. La cittadella militare Cecchignola a Roma, che ha già ospitato gli italiani evacuati dalla Cina, prenderà in carico alcuni positivi ricoverati allo Spallanzani per alleggerire l’ospedale. A Torino sono già una ventina compresa un’anziana di 82 anni. Anche altre strutture militari a Bolzano e Milano hanno ricoverato pure medici e infermieri infettati. La Difesa ha attivato un piano aereo nazionale per evacuazioni in sicurezza dei pazienti.
Ieri un elicottero HH-101A dell’aeronautica ha trasferito una paziente infetta di 62 anni, da Cremona all’Ospedale Morelli di Sondalo, con barella di bio contenimento per evitare contagi. Sessanta uomini del Genio ferrovieri sono pronti, in caso di necessità, a sostituite macchinisti e capi treno nella battaglia contro il nemico invisibile.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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