Vi sono uomini e donne che innamorandosi desiderano l'altro solo per loro in modo esclusivo. Per costoro l'amore è sempre di coppia, intimità e presenza. Se il modello non riesce, provano un'esperienza di vuoto.
Vi sono invece quelli che non hanno bisogno di reciprocità, sanno amare senza realizzare una coppia amorosa. Quando incontrano e frequentano una persona, la cercano di nuovo, ritornano da lei. Sono contenti anche solo nel vederla, nello starle vicini, nell'aiutarla. Possono restarle accanto amandola in silenzio per anni. Costoro amano senza il progetto di essere riamati, si accontentano di interesse e gentilezza. È l'opposto dell'esclusività. Questo amore solitario può diventare innamoramento se l'altro si fa avanti. Ma se non stabilisce lui un rapporto, restano due individui isolati di cui uno solo ama e l'altro ignora addirittura di essere amato. L'amore adorante può trasformarsi in innamoramento, ma quando accade, allora anche l'adorante vuole l'amato in modo esclusivo. Se non c'è disponibilità, allora ecco l'amore unilaterale.
Nell'amore unilaterale chi non ama può dare affetto, cura, sesso a chi lo ama, ma lo fa solo quando lo desidera e smette quando vuole. Se l'innamorato si avvicina per dare e ricevere amore, il partner che non ne ha voglia si allontana. Due persone, delle quali una che ama in modo adorante, possono con facilità vivere e lavorare insieme, perché la prima non ha pretese. Quando ama in modo unilaterale, invece, chiede e aspira. L'amore adorante è un dono, un sogno, quello unilaterale è un rapporto di servo-padrone.
Molti sono convinti che l'amore adorante non esista più e che esista solo il rapporto concreto unilaterale o bilaterale. Non è vero esso appare spesso all'inizio o come prologo dell'innamoramento o dopo come dolce ricordo, tenera amicizia, convivenza serena.
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