"Io mi vergogno di essere italiano, mi vergogno di far parte di questa Europa indifferente alle sofferenze e complice di stragi". A dirlo è Gino Strada nel giorno in cui sono morti oltre 300 immigrati al largo di Lampedusa.
"La loro nazionalità, appartenenza politica, etnica, religiosa non mi interessa affatto", scrive su Facebook il fondatore di Emergency, "Sono esseri umani in pericolo, viaggiano in condizioni disastrose che spesso diventano tragedie, vanno a picco in fondo al mare. Lo sappiamo, abbiamo visto decine di volte questo film: ma questa non è fiction, è ancora una volta 'cronaca di una morte annunciata'. Ma dove è l'Europa, e dove è l'Italia? Gli stessi Paesi che ogni anni spendono miliardi dei cittadini per fare la guerra high-tech ad altri cittadini sono poi incapaci di portare soccorso a un evento già noto, e che si ripeterà di nuovo, presto?".
Poi in un'intervista a Repubblica ribadisce la sua posizione: "Non mi si venga a raccontare che non esistono le risorse o la tecnologia per evitare queste morti. Il problema è che li si considera cittadini di serie B. Mi vergogno di essere italiano perché l'Italia in questa vicenda di responsabilità ne ha avuta. Ci troviamo di fronte a una tragedia ricorrente e noi apparentamente non siamo capaci di venire incontro a questo fenomeno salvando le persone che sono in pericolo.
La trovo una cosa incredibile in questo secolo. C'è troppa ipocrisia e troppa indifferenza. Stiamo parlando di 200 morti, non stiamo parlando di uno che ha perso l'ombrello per strada. Come facciamo a tollarare che continuare che esistano queste tragedie?".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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