Il mondo è salvo. L’asteroide 2012 DA14, 45 metri di diametro per una massa di 135mila tonnellate, è passato a circa 27mila chilometri di distanza dalla Terra intorno alle 20.25 (ora italiana). Stando a quanto precisato dalla Nasa in un comunicato, si tratta del "più ravvicinato passaggio mai previsto di un oggetto di questa grandezza". In caso di impatto, sarebbe in grado di spazzare via un'intera metropoli. Scampato il pericolo, salvo sgradite sorprese il prossimo rischio di collisione con la Terra è rimandato al 2029 quando passerà l'asteroide "Apophis".
Il 2012 D14 venne scoperto per caso nel febbraio 2012: si tratta di un piccolo asteroide il cui perigeo è stato di appena 27mila chilometri, sotto l’orbita dei satelliti geostazionari. La collisione di un asteroide di dimensioni significative è un evento raro, che accade circa tre volte ogni mille anni, ma potenzialmente in grado di causare gravi disastri naturali. Al momento la Nasa ha identificato cinque oggetti sufficientemente massicci da costituire un rischio e con una possibilità di collisione superiore a una su un milione: in particolare vengono tenuti d’occhio un asteroide del diametro di 130 metri con una probabilità su tremila di colpire la Terra nel 2048 e soprattutto "Apophis", con una possibilità su 43mila di collisione nel 2029 e nei successivi passaggi del 2036, 2037 e 2069. Stando ai dati rilevati dal telescopio spaziale europeo "Hesrchel" Apophis ha inoltre un diametro superiore del 20% rispetto alle stime precedenti. Scoperto nel 2004, Apophis è stato appropriatamente battezzato in onore di una divinità egizia delle tenebre: "Hesrchel" ha stabilito che il diametro è di 325 metri contro i 275 metri calcolati precedentemente. Un aumento del diametro del 20% implica un aumento del volume e della massa di circa il 75%.
Sicuramente la pioggia di meteoriti caduta sulla città russa di Cheliabinsk è l’evento del secolo dopo l’asteroide caduto nel 1908 a Tunguska. Ad andare in mille pezzi nell’impatto con l’atmosfera è stato probabilmente un asteroide dal diametro di 20 o 30 metri e l’onda d’urto provocata dalla sua esplosione ha polverizzato i vetri della città, lasciando il segno su circa mille feriti e tremila edifici danneggiati. "È sicuramente l’evento di questo tipo più drammatico dal 1908", ha osservato l’esperto di meccanica celeste Andrea Milani, dell’università di Pisa e responsabile del gruppo di ricerca NeoDyS, specializzato nel calcolare le orbite degli asteroidi più vicini alla Terra. Un altro evento notevole, ma lontano dai centri abitati, risale al 12 febbraio 1947, quando un asteroide di almeno 28 tonnellate si polverizzò in una pioggia di frammenti nella Siberia orientale, sui Monti Sikhote-Alin. "È stata una circostanza particolarmente sfortunata - osserva l’esperto - che l’impatto sia avvenuto vicino ad una città di un milione di mezzo di abitanti". Di per sè l’impatto di un asteroide nell’atmosfera terrestre non è un evento raro. "La Terra è continuamente bombardata", spiega l’esperto di meteoriti Giovanni Valsecchi, dell’Istituto Nazionale di Astroifisica (Inaf). "Non ce ne accorgiamo perchè, contrariamente alle apparenze, la Terra è quasi spopolata", continua Valsecchi spiegando, per dare un’idea di quanto siano frequenti impatti piccoli e grandi, che "a cadenza annuale si verifica nell’atmosfera terrestre un evento che libera un’energia di 10-15 chilotoni, confrontabile all’energia della bomba di Hiroshima".
Gli impatti di asteroidi nell’atmosfera possono inoltre avere caratteristiche molto diverse. Molto dipende, ad esempio, dalla composizione del corpo celeste. Ad esempio, spiega l’esperto, un corpo di metallo può scavare un cratere analogo al Meteor Crater, l’impronta dal diametro di oltre un chilometro lasciata da un asteroide caduto sulla Terra circa 50mila anni fa. Se invece l’asteroide è fragile, meno denso, poroso e fratturato può andare facilmente in pezzi nell’impatto con l’atmosfera, dissipando i frammenti su un’area estesa. Ci sono almeno due modi in cui l’impatto di un asteroide può provocare danni. Il primo è relativo al momento dell’esplosione nell’atmosfera: su una zona abitata, come è accaduto a Cheliabinsk.
Il secondo è legato agli stessi frammenti generati dall’esplosione. Il pericolo in questo caso dipende dalle loro dimensioni. I più piccoli non costituiscono un serio rischio perchè arrivano al suolo con una velocità ormai ridotta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.