Licenziare un dipendente con un messaggio su WhatsApp? Secondo il giudice del lavoro si può fare.
Il caso, che può sembrare incredibile, è successo in Sicilia. Una donna, che ha ricevuto dal suo datore di lavoro la "comunicazione" di essere stata licenziata tramite un messaggino sulla nota applicazione di messaggistica, ha fatto ricorso in tribunale, certa che la chat di WhatsApp non fosse certo il mezzo più idoneo per recapitarle la notizia di essere stata lasciata a casa dalla sua azienda.
Invece, come riferisce Tgcom24, il tribunale civile di Catania ha rigettato il ricorso della ormai ex dipendente. Il giudice del Lavoro Mario Fiorentino, infatti, ha ritenuto che la fine del rapporto di lavoro "intimato su whatsapp" appaia "assolvere l'onere della forma scritta, trattandosi di un documento informatico". Inoltre, scrive il togato, c'è anche tanto di prova di avvenuta ricezione: l'impugnativa presentata dalla dipendente.
Insomma, secondo il giudice "la modalità utilizzata dal datore di lavoro nel caso di fattispecie appare idonea ad assolvere ai requisiti formali in esame, in quanto - si legge nell'ordinanza - la volontà di licenziare è stata comunicata per iscritto alla lavoratrice in maniera non equivoca, come del resto
dimostra la reazione da subito manifesta dalla predetta parte".Per questo il Tribunale ha dichiarato inammissibile il ricorso, stabilendo così che un dipendente può essere licenziato anche via social network.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.