Lecce, in carcere presunto uno scafista "Attacchi jihadisti all'estero"

Lo ha detto il procuratore Motta: "Lo scafista siriano detenuto è sospettato di aver compiuto atti terroristici all'estero"

Lecce, in carcere presunto uno scafista "Attacchi jihadisti all'estero"

C'è un cittadino siriano detenuto nel Salento e sospettato di terrorismo che "dovrebbe far parte di un gruppo diverso da quello che ha operato a Parigi". Lo ha riferito il procuratore di Lecce, Cataldo Motta, al termine della riunione del Comitato regionale delle Autorità di Sicurezza che si è svolta nella sede della prefettura, a Bari.

"In passato - ha affermato Motta - abbiamo avuto due o tre ipotesi sulle quali ci siamo soffermati, ma all'esito di accertamenti l'unica sospetta è quella del siriano attualmente detenuto". Sul suo cellulare, secondo quanto è emerso, sarebbero stati trovati foto e video sospetti con uomini armati e bandiere sventolanti, che però, è bene precisarlo, non avevano il logo dell'Isis, ma che avrebbero fatto pensare a gruppi terroristici.

È stato arrestato nell'aprile scorso, subito dopo uno sbarco di profughi, perché ritenuto lo scafista. Attualmente è in carcere, sotto stretta osservazione.

I presunti reati di terrorismo li avrebbe "commessi all'estero - ha precisato il procuratore di Lecce - perché noi lo abbiamo arrestato al momento dello sbarco". Motta ha ribadito "la possibilità dell'utilizzo da parte di terroristi del canale d'ingresso dell'immigrazione irregolare", sottolineando che "il momento più importante è quello dell'identificazione".

Ha però assicurato che "attualmente non ci sono più pericoli, perché il flusso dell'immigrazione irregolare dal canale d'Otranto si è interrotto. In questo periodo evidentemente privilegiano la dorsale balcanica terrestre con ingresso da Ungheria e Slovenia".

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