Legge sull'inquinamento: Emiliano come Penelope

Emiliano tesse la tela promettendo fermezza sui temi ambientali poi la disfa approvando il testo del bilancio provvisorio della Regione Puglia. La maggioranza, infatti, fa slittare di altri due anni la legge sul controllo dei cattivi odori industriali, normativa indispensabile per contrastare l'inquinamento

Legge sull'inquinamento: Emiliano come Penelope

Emiliano come Penelope, tesse la tela promettendo fermezza sui temi ambientali poi la disfa approvando il testo del bilancio provvisorio della Regione Puglia. La maggioranza, infatti, fa slittare di altri due anni la legge sul controllo dei cattivi odori industriali, normativa indispensabile per contrastare l'inquinamento. Il direttore generale dell'Arpa, Giorgio Assennato grida "vergogna" e scoppia il caso politico visto che l'ente dipende dalla stessa Regione. Insomma in Puglia il centrosinistra è in confusione sui delicati temi ambientali. Da un lato gli ecologisti insoddisfatti per le promesse non mantenute e, dall'altro, la pressione delle lobby industriali alla fine straripante. Sì, perché in ballo ci sono le attività di grandi gruppi: dell'acciaio, della raffinazione e della chimica.

Il "sortilegio dello scorso anno si è riproposto e si è avverato con malefico successo" ha dichiarato Alessandro Marescotti, presidente dell'associazione ambientalista Peacelink ricordando che lo stesso Emiliano dichiarò nel 2015 di non sapere "quale demone si sia impadronito della Regione Puglia sino al punto che una commissione del consiglio regionale si permette di approvare la sospensione di una norma fondamentale per la tutela ambientale sulle emissioni. Chiunque dovesse violare questo indirizzo nelle votazioni future si porrà perciò stesso fuori dal Pd". A distanza di un anno, però, il governatore carte alla mano, si contraddice e, tra demoni e sortilegi: le aziende non fermeranno le loro nocive emissioni odorigene. "A che serve quindi monitorare se poi la legge impedisce gli interventi per sanzionare i responsabili delle emissioni? E soprattutto: come mai questo colpo di mano è passato nel più assoluto silenzio?" continua Marescotti.
"E' una vergogna" afferma la dirigenza tarantina di Legambiente.

È la stessa storia che a distanza di un anno si ripete. Nel marzo scorso, infatti, gli ambientalisti avevano invitato la Regione a recedere dal modificare la normativa. Arpa Puglia aveva espresso severe critiche, prontamente raccolte da Michele Emiliano.
Oggi sembra tornare la logica del "sortilegio" malgrado l'Arpa, insieme all’Università di Bari, abbia predisposto un innovativo sistema di monitoraggio: Odortel.

"Un naso elettronico", un sistema che coinvolge i cittadini in un importante esperimento collaborativo per contrastare i cattivi odori industriali. Per quanto Emiliano possa di notte disfare la sua tela, al varco lo aspetta l'opinione pubblica e un centrosinistra al quale l'effetto Penelope, dopo questo caso, potrebbe procurare qualche mal di pancia.

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