Leopoldo Mastelloni, si sa, non le manda certo a dire. Così, in una lunga intervista a Il Fatto, ripresa da Dagospia, spiega la sua intimità. Innanzitutto il rapporto con gli uomini - "Se mi tocchi fuori dal letto però mi dai fastidio" - e poi quello con i gay: "Mi hanno definito gay, frocio, ricchione, ma non hanno capito niente. Perché io voglio essere tutto e la mattina dopo poter saltare dal tuo letto in fuga negando persino di averti conosciuto. Come diceva Peppino Patroni Griffi: 'Negare sempre'. Sapete cosa mi dà più fastidio? L’ostentazione. L’outing. Il privato sbattuto in pubblico. La ridicola partita dei matrimoni gay.
Avete scelto la trasgressione e poi volete fare peggio dei coniugi di Abbiategrasso. Ma che cazzo state a dì?".E poi cestina la parola gay: "Meglio dire frocio. Il gay dovrebbe essere felice per definizione. Non sempre ha buoni motivi per essere allegro".
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