In Germania scoppia lo scontro politico per l'accoglienza dei migranti che si trovano a bordo della Alan Kurdi. Il braccio di ferro tra l'Italia e Berlino sulla sorte dei naufraghi a bordo della nave tedesca della ong Sea Eye può diventare un boomerang per la politica interna tedesca. Berlino ha fatto sapere che la questione dei migranti della Alan Kurdi riguarda l'Unione Europea chiamando così in causa tutti gli Stati e lasciando di fatto all'Italia la patata bollente tra le mani. Un gesto che è in linea con le politche portate avanti da Belrino negli ultimi tempi. La Merkel deve fare i conti con il ministro degli Interni, Horst Seehofer che sul fronte migranti ha diversi punti in comune con il suo omologo del Viminale. Seehofer difficilmente spalancherà le porte a questi migranti e chiederà ancora una volta all'Italia di farsi carico di questa situazione.
Dalla Germania però arriva l'appello di circa 70 città che offrono la loro disponibilità per accogliere i migranti. Ad annunciarlo è la stessa ong Sea Eye che mette così pressione sul governo tedesco: "In Germania oltre 70 città sono disposte ad accogliere le persone soccorse". Uno schema questo che si è già ripetuto nel caso della Sea Watch. In quell'occasione diversi sindaci tedeschi avevano aperto le porte delle proprie città ai migranti sulla nave capitanata da Carola Rackete.
La linea dura del ministro Seehofer ha poi portato allo scontro totale col Viminale e all'ingresso in porto della nave con la ormai nota manovra spericolata. Insomma in Germania la questione immigrazione spacca la politica. Ma per ora vince la linea oltranzista e alla Ponzio Pilato. I migranti delle ong sono un problema dell'Europa. E dell'Italia...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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