Lavorava per una multinazionale, competenze tecniche importanti, una laurea ed esperienza lavorativa. Poi è successo che l’azienda in cui era impiegato da anni ha fatto i tagli e l'ha licenziato. E lui, a sessant’anni suonati, s’è reinventato corriere della droga.
Protagonista della vicenda è un uomo di Napoli che la scorsa settimana è stato scoperto dalla polizia con un borsone in cui trasportava un chilo e trecento grammi di marijuana. Le indagini degli agenti hanno consentito di scoprire il suo ruolo, che a quanto riporta Il Mattino, sarebbe ben più importante di quello di uno spacciatore fai-da-te. Grazie alla sua fedina penale immacolata e intonsa, il 60enne s’era riuscito a guadagnare il posto da staffetta della droga, tra una piazza e l’altra. Faceva, in pratica, il pony express tra i grossisti delle piazze di spaccio.
La storia del 60enne napoletano è simile a quella di decine di persone che, cacciate a calci dal mondo del lavoro, nell’impossibilità di trovare un nuovo impiego e alle prese con le scadenze domestiche, sono costrette ad “arrangiarsi” con quello che trovano. E il problema è che lo trovano nell’illegalità. Solo nelle ultime settimane sono state decine le operazioni antidroga che hanno coinvolto dei veri e propri insospettabili, come la casalinga casertana con la coca in salotto o l’autotrasportatore che a settant’anni ancora attraversa le strade del Sud per collegare tra loro depositi e roccaforti dello spaccio.
Le ingenti capacità economiche e finanziarie dei clan e la bassa prospettiva di un lavoro rappresentano un quadro drammatico a cui, adesso, finisce per cedere anche quella che
avrebbe dovuto essere la classe media, oggi impoverita e stressata da un orizzonte che si fa drammatico. E ai narcos la possibilità di contare sull’aiuto di gente incensurata, resa disperata dalla crisi, fa davvero gola.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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