In Liguria case popolari prima agli italiani

La Regione Liguria approva la legge che modifica i criteri per l'assegnazione delle case popolari: priorità agli italiani in difficoltà, mentre gli stranieri dovranno dimostrare di vivere in Italia da almeno dieci anni

In Liguria case popolari prima agli italiani

Da oggi in Liguria sarà più facile per i cittadini italiani in difficoltà ottenere una casa popolare. La legge regionale approvata ieri pomeriggio dalla Regione Liguria, infatti, stabilisce i nuovi criteri per l’assegnazione e la gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, introducendo alcune limitazioni per i cittadini stranieri.

Secondo quanto stabilisce la nuova legge, potranno accedere alle graduatorie per ottenere una casa popolare soltanto gli stranieri residenti da almeno dieci anni sul territorio nazionale. Per ottenere l'alloggio, inoltre, tutti dovranno dimostrare di risiedere da almeno cinque anni nel bacino di utenza del comune che emana il bando. Gli alloggi, inoltre, non potranno essere assegnati ai cittadini con condanne penali passate in giudicato ad eccezione di coloro che hanno concluso un percorso di riabilitazione.

La metà degli alloggi disponibili, inoltre, sarà destinato alle famiglie che vivono sotto la soglia di povertà assoluta. Per la restante parte sarà data priorità, oltre alle famiglie in possesso dei requisiti, alle categorie fragili come anziani, famiglie con disabili o malati terminali, giovani coppie con non più di quarant'anni e con figli a carico, genitori separati e divorziati, persone sole con minori e nuclei familiari in condizioni di emergenza abitativa. La legge introduce anche la possibilità, per la Regione, di vendere immobili di pregio inutilizzati, al fine di recuperare fondi da destinare all’edilizia pubblica.

La riforma dei criteri per l’assegnazione delle case popolari è stata approvata con i voti favorevoli dei consiglieri di centrodestra. Voto contrario è stato espresso invece dai consiglieri del Pd, M5S, e di Rete a Sinistra-Libera-Mente Liguria. "Da oggi i liguri e gli italiani sono al centro delle politiche di edilizia residenziale pubblica”, ha affermato il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. “Questa riforma garantisce più investimenti, più equità, più giustizia, più case e più facilità di accesso a chi davvero ha bisogno di un alloggio pubblico, in modo da evitare sprechi e inefficienze”, ha commentato il presidente della Regione.

La nuova legge 150 "è un primo passo importante che apre le maglie dell'edilizia pubblica a una serie di soggetti in difficoltà che prima erano esclusi dai bandi per l'assegnazione e che non avevano avuto risposte concrete dalle istituzioni", ha detto l'assessore all'Edilizia, Marco Scajola. Scajola ha assicurato, inoltre, rispondendo alle polemiche sollevate dai consiglieri del Pd, che "la riforma non chiude porte a nessuno ma, anzi, apre le porte alle tante famiglie in difficoltà che purtroppo sono in costante crescita”.

Critiche sul provvedimento sono arrivate, infatti, dai consiglieri del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle, mentre ad esprimere apprezzamento per l'operato della Regione Liguria è stato Matteo Salvini. "La sinistra ci accusa di razzismo, io invece penso sia giusto così: prima gli italiani", ha detto il segretario della Lega.

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