“Cominciare a trattare le persone a domicilio,” perché “le pandemie si curano fuori dall’ospedale”. È questa l’arma vincente per contrastare il Covid-19 secondo Francesco Le Foche, responsabile del Day hospital di Immunoinfettivologia del Policlinico Umberto I di Roma. L’immunologo sottolinea comunque l’importanza del distanziamento sociale che sta dando dei risultati.
La cura a domicilio
L’esperto ribadisce la necessità di curare le persone a casa, dando loro attenzione e non facendole sentire sole. Le Foche spiega che vanno assistite subito, in particolare i soggetti con poca sintomatologia. “Quello che è mancato - prosegue - è proprio il territorio, la medicina del territorio, i medici di base suffragati da ambulatori specifici. Sia chiaro, non perché siano carenti”.
L’immunologo ripete che le pandemie si devono combattere fuori dagli ospedali, altrimenti si incremento il numero dei contagi. E cita l’esempio dei paesi nordeuropei, in cui ogni ambulatorio medico è una sorta di piccolo nosocomio mentre i malati si recano nelle strutture specialistiche. “Sbagliato mettere in campo tutta l’ospedalizzazione - precisa Le Foche in un’intervista al Messaggero -, nei nosocomi devono arrivare pochissime persone”.
Il medico spiega che in questo momento ci sono i test sierologici che esaminano quanti anticorpi sono stati prodotti ma l’esame importante è quello dell'immunizzazione virale. Quest’ultimo “ci permetterà di vedere effettivamente se l'anticorpo prodotto consente una libertà permanente - continua -. Quella assoluta l'avremo con il vaccino”.
Quando la ripresa?
Secondo Le Foche, prima del vaccino occorre pianificare una strategia adatta per riaprire qualcosa perché in caso contrario l’economia non si riprenderà. A tal proposito, l’immunologo ritiene che a metà maggio possano riprende alcune industrie e negozi. “Prima no - precisa Le Foche -. Dobbiamo avere la certezza ci sia una riduzione vera del contagio mettendo a punto la terapia domiciliare, avviando un'attenzione sul territorio”.
Le precauzioni
L’esperto afferma che le mascherine per strada sono utili “fino a un certo punto”. E precisa che il virus entra nell’occhio, la parte più esposta. Quindi diventa fondamentale usare gli occhiali e non le lenti a contatto, come specificato dall’esperto.
“Credo che a giugno conviveremo meglio con il virus - continua -, in modo più vantaggioso per noi, continuando il distanziamento di circa due metri e usando gli occhiali”. Le Foche ripete infine che il Covid-19 va contrastato con la cura a domicilio, "solo così possiamo vincere".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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