Dal sogno delle paralimpiadi di Tokyo all'incubo dei social network. Il passo è stato breve la campionessa di nuoto Monica Boggioni, studentessa modello con tre medaglie di bronzo all'attivo, finita nel mirino di qualche non ancora identificato detrattore. Qualche giorno fa, ha scoperto che su alcuni siti d'incontri - Tinder e Badoo in testa - erano stati attivati profili con il suo nome. "Non erano fanpage ma proprio qualcuno che si spacciava per me", ha raccontato alle pagine del Messaggero.
Il racconto
Tutto comincia domenica sera quando un follower segnala alla capionessa azzurra una profilo fake su Facebook. "Domenica sera un mio follower su Instagram, una persona che non conosco, mi ha fatto notare che su Facebook era spuntato un mio profilo falso. - racconta l'atleta - Ho verificato ed effettivamente ho trovato una pagina con il mio nome e le mie foto. Non era un'iniziativa di un fan o di un tifoso. Era proprio un'altra persona che si spacciava per me. Ho fatto subito la segnalazione a Facebook che ha prontamente bloccato il profilo". Poco dopo, Chiara riceve due "richieste di amicizia" da altrettanti sconosciuti: "Mi sono arrivati altri due messaggi, uno su Instagram e uno sempre su Facebook, di altri due ragazzi che dicevano di avermi visto su Tinder e su Badoo, che avevano guardato le mie foto e volevano conoscermi - spiega ancora - I messaggi li ho ignorati anche perché io non ho dei profili su quei social. Ma ho capito che probabilmente questa persona non aveva creato solo una pagina falsa su Facebook ma si era allargata anche ai siti per incontri".
La denuncia
La ventitreenne ha denunciato l'accaduto ai carabinieri di Pavia. "Anche se non ho ricevuto più messaggi, - chiarisce - ci sono comunque persone che si sono appropriate del mio nome e che hanno fatto girare delle foto non di loro proprietà". Di fondo, secondo la campionessa c'è un problema di approccio prematuro ai social: "L'età in cui ragazzi si avvicinano ai social è sempre più bassa e in quella fase della vita non hai necessariamente l'accortezza di pensare ad alcune cose. Pubblichi un selfie e dici ok, è una foto. Ma quante persone possono vederla? Dove va a finire? Bisogna essere consapevoli che quella foto diventa di dominio pubblico. Che non significa che ognuno può farne ciò che vuole, ma che bisogna stare attenti e sapere che si può finire in situazioni del genere".
Il futuro di Chiara è tutto in discesa tra nuovi impegni sportivi e la laurea magistrale in genetica medica che sta per concludere.
Quanto all'utilizzo dei social avverte: "Io, di norma, pubblico solo cose che hanno a che fare con la mia vita da atleta e con il percorso da studentessa. Non mi interessano altri aspetti. Quindi, no, l'approccio di massima non cambierà, forse avrò solo la soglia di attenzione ancora più alta di prima".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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