Lite furiosa Arcuri-De Luca sulla distribuzione del vaccino

Domenico Arcuri e Vincenzo De Luca avrebbero litigato durante la conferenza Stato-Regioni per i criteri di distribuzione dei vaccini in Italia

Lite furiosa Arcuri-De Luca sulla distribuzione del vaccino

La distribuzione dei vaccini in Italia sta causando non pochi problemi. Alla base c'è il ritardo, e la riduzione, delle consegne da parte di Pfizer e, quando saranno disponibili, anche da parte di AstraZeneca, che ha già dichiarato una riduzione rispetto alle dosi inizialmente dichiarate. In queste ore lo scontro è acceso tra il commissario Domenico Arcuri e Vincenzo De Luca, che durante il vertice di queste ore organizzato da Francesco Boccia in videoconferenza. Vincenzo De Luca non ha detto nulla di diverso rispetto a quanto già detto qualche giorno fa in una delle sue consuete dirette di Facebook, quando ha accusato una "sperequazione" rispetto alla distribuzione dei vaccini previsti dal piano nazionale in Campania.

Il punto sul quale ha insistito a lungo Vincenzo De Luca è il criterio di assegnazione delle dosi. Per il governatore della Campania, infatti, i vaccini andrebbero assegnati alle regioni in base alla popolazione, un criterio sul quale ancora non si è lavorato per determinare la quantità di dosi da distribuire. L'appunto di Vincenzo De Luca non è stato gradito da Mimmo Arcuri, che da quanto apprende LaPresse si sarebbe molto adirato con il governatore della Campania. La sua replica è stata stizzita e il commissario straordinario per le emergenze avrebbe rimandato al mittente le accuse di Vincenzo De Luca. Tuttavia si riferisce che i toni si sono mantenuti comunque civili.

Durante il meeting, Domenico Arcuri ha ribadito che se le case farmaceutiche AstraZeneca e Pfizer mantengono i loro impegni di distribuzione, entro marzo l'Italia dovrebbe avere in tutto 15 milioni di dosi, che dovrebbero servire a vaccinare 7,5 milioni di italiani. Le incertezze legate all'invio dei vaccini da parte delle case farmaceutiche preoccupano i governatori, tanto che Francesco ha proposto che "il coordinamento Stato-Regioni sulla campagna di vaccinazione sia convocato in maniera permanente finché le aziende non daranno certezze definitiva". L'idea del ministro per gli Affari regionali è di convocare le riunioni "per ogni aggiornamento che il commissario Arcuri avrà da comunicarci sui vaccini, sulla distribuzione e sulle interlocuzioni con le aziende farmaceutiche". Intanto le Regioni sono in affanno. La Calabria ha interrotto le somministrazioni e il Lazio ha rinviato l'avvio della campagna vaccinale degli over 80 a febbraio, in attesa che arrivino nuove dosi.

Giovanni Toti, infine, ha dichiarato che durante la conferenza è emerso che "probabilmente anche AstraZeneca non solo consegnerà meno dosi, un 50% in meno nel primo trimestre, cosa che tutto sommato probabilmente è assorbibile come urto. Ma le consegnerà a partire dal 15 febbraio e non dai primi come preventivato, il ché vorrà dire 15 giorni di ritardo sulla campagna di vaccinazione"".

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