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Livorno, agente penitenziario preso a pugni nei fianchi per aver sedato una rissa

La segnalazione del sindacato autonomo, che denuncia mancanza di sicurezza all'interno dei penitenziari: "I nostri poliziotti continuano a essere aggrediti. I detenuti evidentemente pensano di essere in albergo, non a scontare una pena"

Livorno, agente penitenziario preso a pugni nei fianchi per aver sedato una rissa

Un altro agente è finito in ospedale dopo una rissa. Questa volta è accaduto nel carcere di Porto Azzurro "Pasquale De Santis", in provincia di Livorno, dove un poliziotto penitenziario è dovuto ricorrere alle cure sanitarie dopo essere stato aggredito da un detenuto. A raccontare i fatti, accaduti nell'istituto elbano in queste ore, è stato Donato Capece, il segretario generale del sindacato autonomo polizia Penitenziaria (Sappe), che ha raccontato la dinamica della vicenda.

La dinamica della rissa

"Alcuni detenuti di nazionalità africana hanno dato vita a una rissa, che ha coinvolto anche un agente di polizia Penitenziaria, al quale sono stati sferrati alcuni pugni nei fianchi", ha esordito Capece. Che poi ha continuato a raccontare la dinamica dell'incidente: "Il poliziotto è stato soccorso e inviato presso l'ospedale di Portoferraio per ulteriori accertamenti e cure del caso e successivamente è stata prescritta una prognosi di dieci giorni".

La denuncia

Secondo quanto denunciato dal sindacalista, la situazione all'interno dell'istituto si sarebbe aggravata soprattutto a causa della mancanza di sicurezza "causata dall'effetto della vigilanza dinamica e del regime penitenziario aperto, con detenuti fuori dalle celle per almeno otto ore al giorno, con conseguente mancanza di controllo, se non sporadico, della Sezione da parte della polizia Penitenziaria". Secondo Capece, poi, la situazione, si sarebbe "notevolmente aggravata rispetto agli anni precedenti", perché i numeri riferiti agli eventi critici avvenuti tra le sbarre nel primo semestre sono definiti "inquietanti".

I numeri della scarsa sicurezza

In base a quanto emerge dai dati, sarebber 5.205 gli atti di autolesionismo, 683 tentati suicidi, 4.389 colluttazioni, 569 ferimenti, due tentati omicidi e numerose evasioni. Il sindacato, dopo l'episodio, avrebbe sollecitato un intervento: "Questa di Porto Azzurro è l'ennesima grave e intollerabile aggressione da parte di un detenuto ai danni di un appartente alla polizia. A lui va la nostra vicinanza e solidarietà, nonché un ringraziamento particolare per l'intervento che, nonostante le conseguenze riportate e incuranti di qualsiasi pericolo, ha permesso di bloccare i detenuti violenti".

Una situazione "allarmante"

Secondo Capece, la situazione nelle carceri resta allarmante e conclude: "La realtà è che i nostri poliziotti continuano a essere aggrediti senza alcun motivo o ragione. I detenuti evidentemente sono convinti non di essere in carcere a scontare una pena ma in un albergo, dove possono fare ciò che preferiscono".

Proprio nelle ultime ore un altro episodio molto simile, avvenuto però ad Avellino, dove quattro agenti erano intervenuti per sedare un rissa tra detenuti ed erano rimasti tutti feriti. Sul fatto era intervenuti il leader della Lega, Matteo Salvini, che ha dichiarato: "Gli unici a essere 'torturati', in carcere, sono i poliziotti, non i delinquenti".

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