L'ultima idea contro "la destra" è stata partorita dagli attivisti di SumOfUs, una Ong dallo sguardo globale. Secondo quanto riporta Libero, infatti, i militanti che combattono il suprematismo bianco e l'estrema destra avrebbero cercato di convincere Mastercard a creare una sorta di "comitato per i diritti umani" al proprio interno che possa decidere se un'associazione può ricevere fondi da partner e finanziatori. Una sorta di santa inquisizione moderna.
Secondo BuzzFeed, che ha riportato documenti interni, la Consob americana (SEC) avrebbe dato il via libera alla Mastercard a creare questo comitato. "Che sia il pagamento di pubblicità online o l'organizzazione di manifestazioni violente, i gruppi di suprematisti bianchi hanno bisogno dei servizi finanziari da aziende come Mastercard", ha spiegato a BuzzFeed Eoin Dubsky, una delle attiviste del gruppo. L'Ong si basa su un sito (Blood Money) che avrebbe registrato quali piattaforme creditizie utilizzano movimenti e gruppi di destra.
"Facebook ha rimosso la pagina della violenta organizzazione fascista Britain First - si legge sul sito dell'Ong - che aveva pubblicato video che paragonavano gli immigrati agli animali e descrive i suoi leader come "islamofobici e orgogliosi". Due dei leader di Britain First sono attualmente in carcere per reati di odio razzista. Tuttavia, Mastercard, Visa e American Express continuano a processare donazioni per il gruppo di odio". E ancora: "I membri di SumOfU hanno già spinto Paypal a smettere di elaborare fondi per il violento gruppo francese di supremazia bianca Génération Identitaire. Ora, facciamo in modo che i giganti della carta di credito assumano la responsabilità e riducano tutti i legami con Gran Bretagna".
È ovviamente arrivata anche la risposta ufficiale della diretta interessata. Mastercard in un comunicato degli azionisti ha spiegato che "è impegnata a trattare tutta la gente con correttezza e dignità, e il nostro interesse nei diritti umani si estende a tutte le aree in cui il nostro business è coinvolto e dove abbiamo particolare competenza".
Ma a quanto pare non dovrebbe creare il "comitato" richiesto dalla Ong. "Il board - si legge nella nota - non crede che istituire un comitato separato per i diritti umani sia necessario al fine di esercitare appropriatamente la nostra supervisione di questa importante area".
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