L'ultima pensata dell'Anpi: "Fate un video ai bimbi mentre cantano Bella Ciao"

A Venaria (Torino) si vorrebbe coinvolgere pure i bambini delle scuole elementari: previste anche delle esercitazioni. Scoppia la polemica: "Strumentalizzare i piccoli è una cosa schifosa"

L'ultima pensata dell'Anpi: "Fate un video ai bimbi mentre cantano Bella Ciao"

Quest'anno sarà una Festa della Liberazione diversa dal solito: niente manifestazioni e niente commemorazioni nelle piazze a causa delle misure restrittive imposte dal governo per tentare di contenere la diffusione del Coronavirus. Ma l'Anpi non si è fatta trovare impreparata e ha subito provveduto a lanciare un appello a tutti gli italiani: esporre il tricolore dai balconi e cantare "Bella Ciao". Il festeggiamento all'interno delle quattro mura però pare che non basti: la sezione di Venaria Reale, in provincia di Torino, ha proposto di fare un video ai bimbi mentre intonano la canzone simbolo della lotta partigiana. "Registrate con un video Bella Ciao cantata dai vostri bambini e ragazzi, un verso o tutta la canzone, inviatecela via mail o tramite WhatsApp entro il 15 aprile. Se preferite non rendere visibili i volti dei bambini, potete inviarci soltanto l'audio. Creeremo un canto a distanza, ma in realtà unito. Vi aspettiamo per festeggiare insieme", si legge nella locandina di invito alla cittadinanza.

Bella Ciao bambini

E proprio oggi è la data di scadenza: in quanti avranno filmato il proprio figlio e inviato il video? Ma a fare clamore è il fatto che l'iniziativa sia stata estesa anche all'interno delle scuole elementari da parte di alcune maestre, ma l'idea non è stata gradita da tutti i genitori. Il contenuto dei messaggi che gira nelle chat di classe è esplicito. "Gentili famiglie mercoledì chiederò durante la videochiamata di cantare in gruppi la canzone Bella Ciao. Posso chiedervi di farli esercitare qualche volta? Vi invio l’audio con la base musicale", ha scritto un'insegnante della scuola De Amicis che ha inviato pure la canzone in allegato.

La denuncia

La situazione è stata denunciata da Matteo Rossino: "Siamo stati contattati da alcuni genitori perché nelle chat delle classi dei figli, qualcuno che fa riferimento all'Anpi aveva avanzato questa assurda proposta". Il responsabile di CasaPound per la provincia di Torino, contattato in esclusiva da ilGiornale.

it, ha condannato fermamente quello che giudica un tentativo di manipolazione sui ragazzi: "Penso che i bambini vadano tutelati, non strumentalizzati e politicizzati a loro insaputa". Sono stati perciò presi i contatti con diversi genitori per esplicitare il sostegno nei loro confronti qualora si decidesse di "organizzare qualcosa contro questa vergogna".

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