"Mail bombing" fa saltare l'incontro di CasaPound

Prima il "mail bombing" contro l'hotel; quindi, la disdetta. L'incontro di CasaPound non s'ha da fare

"Mail bombing" fa saltare l'incontro di CasaPound

Imperia - Prima il "mail bombing" contro l'hotel; quindi, la disdetta. L'incontro di CasaPound non s'ha da fare. L'hotel Corallo di Imperia, che alle 20.30 di domani, doveva ospitare i vertici del movimento di estrema destra, ha fatto un passo indietro ed ha negato la sala, dove il segretario nazionale Simone Di Stefano avrebbe dovuto presentare il programma elettorale e i candidati del Collegio 1 della Circoscrizione Liguria. Forte lo sdegno della segreteria imperiese del movimento: "Siamo stati avvisati via mail questo pomeriggio - dichiara il coordinatore imperiese del movimento, Matteo Diana -. La direzione dell'albergo ha addotto una scusa banale, sostenendo di non essere a conoscenza della natura dell'incontro, quando invece sapevano benissimo il tenore della serata ed abbiamo una ricevuta che lo prova". Ora i rappresentanti di CasaPound si riservano di chiedere i danni, visto che a poche ore dall'incontro sono stati lasciati, come si dice, in mezzo a una strada. Tutto ha avuto inizio in mattinata, quando un gruppo di imperiesi ha cominciato a tempestare la casella di posta elettronica dell'albergo con mail di disappunto contro l'hotel e il movimento. Si parla di alcune centinaia di lettere di protesta. Malgrado la rete si sia divisa tra pro e contro, molti però sono stati gli imperiesi che si sono schierati contro CasaPound. Ad esempio il discografico e produttore Stefano Senardi, che sulla propria bacheca Facebook ha scritto: "Interrompo gli auguri del mio compleanno per segnalare che i presunti nuovi imprenditori di Imperia hanno messo a disposizione il loro quartiere generale al peggio che c'è (CasaPound), vergogna per la città medaglia d'oro della Resistenza…".

Gli attivisti del movimento di estrema destra stanno ora cercando un'altra sede dove incontrarsi e già in passato, la richiesta di presentare un libro nella biblioteca civica aveva creato un'altra ondata di polemiche.

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