Malta non fa sbarcare Lifeline e la spinge verso l'Italia

Il premier maltese: "La nave ha violato le regole italiane. Ma adesso deve spostarsi verso la destinazione originaria"

Malta non fa sbarcare Lifeline e la spinge verso l'Italia

Non solo Malta non ha intenzione di far attraccare la nave Lifeline che nei giorni scorsi ha salvato i migranti al largo della Libia contravvenendo al codice firmato con Minniti. Ora la spinge pure a spostarsi e ripartire in direzione dell'Italia.

"Lifeline ha violato le regole ignorando le direttive italiane operando in acque della Libia", ammette il premier maltese Joseph Muscat su Twtter. Ma poi aggiunge: "Dovrebbe allontanarsi dalla sua posizione verso la sua originaria destinazione per prevenire una escalation".

La nave, secondo il ministro dell'Interno italiano Matteo Salvini, si trova in acque maltesi, anche se la Ong Lifeline a cui fa capo l'imbarcazione sostiene di essere sì a sud dell'isola del Mediterraneo, ma ancora in acque internazionali. Già ieri Malta aveva rifiutato di far sbarcare gli oltre 200 migranti recuperati giovedì. "Pur non avendo responsibilità, Malta ha appena fornito assistenza umananitaria e mezzi militari per l'evacuazione sanitaria di una persona", ha però aggiunto oggi Muscat.

Che poi è tornato a rispedire al mittente le richieste dell'Italia: "Ha ragione nel dire che la nave non ha rispettato le regole ma è sbagliato dire loro di andare a Malta", ha detto il premier a One Radio,

"Siamo un Paese sovrano e nessuno dovrebbe dettarci cosa possiamo o non possiamo fare. I migranti sono stati soccorsi tra la Libia e Lampedusa e l'operazione è stata gestito dal Centro di coordinamento dei soccorsi di Roma".

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