Le meduse potrebbero rovinare la nostra estate. Quest'anno, secondo gli esperti, avremo un flusso maggiore nelle acque del Mediterraneo di questi animali con i tentacoli che tanto impauriscono i bagnanti. A rivelarlo è stato il risultato di una ricerca presentata durante l'ultimo convegno, tenuto a Barcellona nei giorni scorsi, sulla proliferazione delle meduse, con oltre 250 ricercatori ed esperti dei mutamenti climatici provenienti da 38 Paesi. Di fatto le coste più a rischio, per quanto riguarda l'Italia sono quelle del nord della Sardegna, della Sicilia nord-orientale, del sud della Calabria e del litorale laziale. In questi punti si sono registrati gli avvisatemnti maggiori.
Quella che sta per cominciare, per chi teme le meduse, sarà un'estate difficile. I ricercatori non hanno dubbi: "Sono circa dieci anni che osserviamo un aumento della popolazione di meduse - precisa lo zoologo ed ecobiologo Ferdinando Boero, il maggiore esperto italiano, famoso per aver dato il nome del musicista Frank Zappa a una specie medusa diventata la Phialella zappai - Oltre a una sovrappopolazione delle meduse tipiche del Mediterraneo, come la Pelagia noctiluca, la Rhizostoma pulmo, la Cotylorhiza tuberculata e la Carybdea marsupialis, sono sempre più frequenti gli avvistamenti anche sulle nostre coste della Rhopilema nomadica, una specie arrivata nelle nostre acque non è ancora chiaro da dove, probabilmente attraverso il Canale di Suez. Nel bacino orientale del Mediterraneo è stata un problema in Israele, dove un banco enorme ha bloccato qualche tempo fa una centrale di dissalazione delle acque, e ultimamente è stata avvistata anche in Sardegna".
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