Mein Kampf, scaduti i diritti d'autore: via alle ristampe

Il libro di Hitler può essere ristampato dal primo gennaio 2016. A distanza di molti anni dalla fine della guerra, la notizia continua a suscitare polemiche, specie tra la comunità ebraica

Mein Kampf, scaduti i diritti d'autore: via alle ristampe

Scritto tra il 1923 e il 1924 e pubblicato nel 1925, quando il Fuhrer si trovava agli arresti per il tentato colpo di Stato a Monaco, il “Mein Kampf” altro non è che il manifesto ideologico e politico di Adolf Hitler. I diritti d’autore del libro erano in mano al Governo della Baviera, almeno sino allo scorso 31 dicembre quando, dopo 70 anni, è stata resa possibile la pubblicazione e la diffusione del discusso testo. Adesso, infatti, sono scaduti i diritti d’autore sulla controversa opera, che negli anni quaranta è stata la “Bibbia” della corrente nazionalista, e presto l'opera letteraria di Hitler sarà presente nelle librerie di tutto il mondo.

Come si poteva immaginare, la notizia non è andata giù alla comunità ebraica, che si è detta contraria alla diffusione dell'incriminato libro che in Germania avverrà con un'edizione critica e commentata. Tra coloro che hanno alzato le barricate c'è la presidente della comunità ebraica di Monaco e dell'Alta Baviera, Charlotte Knobloch: "Trovare il Mein Kampf nelle vetrine delle librerie sarà... Non oso immaginare. Spero che lo impediscano, in base alle leggi contro la demagogia - spiega, aggiungendo - se c'è interesse per questo libro, sarebbe meglio che venisse fatta un'edizione scientifica". Il "manifesto del nazismo", scritto dal Fuhrer tra il 1924 e il 1925 potrà circolare senza restrizioni, anche se su internet o in alcuni paesi, come l'India, il Brasile e i paesi arabi, è già ampiamente diffuso.

Per una dipendente di una casa editrice, Mary Hecker invece: "Da una parte credo che la gente ci possa arrivare comunque, in un modo o nell'altro. Un divieto non aiuta molto.

Conosco molta gente che lo ha reperito a scuola. Ma non bisogna favorire un libro con un simile contenuto, che è contrario ai diritti umani, né renderlo accessibile. Io lo vedo come un sostegno a qualcosa che non è corretto".

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