Nessuno è tenuto a sapere cosa sia Settembrini. Ma chi a Roma ci vive, lo sa bene. Si tratta di un bar-ristorante in zona Prati, a due passi da piazza Mazzini, centro della finanza romana. Infatti, è tutto un purpurì di studi legali, uffici assicurativi, famosi centri medici. Ma c'è anche la sede della Rai. E lì, soprattutto al settimo piano, Settembrini è noto a tutti.
Basta capitarci un giorno qualunque per trovare seduti a sorseggiare un prosecco millesimato o a mangiare un buon risotto, decine di dirigenti della tv pubblica. Ma anche: autori televisivi, registi, presentatori, showgirl in ascesa o in declino, produttori cinematografici e televisivi, imprenditori, faccendieri vari ed eventuali, cacciatori di news succulente e, ovviamente, giornalisti. Insomma, si decide di più ad un tavolino di Settembrini che nel Cda di viale Mazzini.
Ma il nocciolo della questione non è certo come e dove i dipendenti Rai passano il loro tempo. La domanda è un'altra: perché Oscar Farinetti, patron del colosso Eataly e grande amico del premier Matteo Renzi, decide di diventare socio al 30% del bar-ristorante di riferimento della televisione pubblica? Che la mossa dell'imprenditore sia un modo per dare una mano al presidente del Consiglio, della serie: mentre tu lavori dentro, io mi lavoro i fianchi? Ovviamente, si tratta solo di stupidissime illazioni.
Ma vuoi mettere che soddisfazione sfamare i nuovi e renzianissimi dirigenti della Rai?
Come si dice: piatto ricco, mi ci ficco!
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