Si sono accaniti contro un 25enne che transitava in sella alla propria bicicletta nella centrale via Cappuccina di Mestre, pestandolo a sangue ed accanendosi come delle furie su di lui e riuscendo poi ad allontanarsi prima dell'arrivo sul posto della polizia locale.
Tutti meno uno, finito in manette ed ora a disposizione dell'autorità giudiziaria che lo interrogherà per cercare di ricostruire la vicenda di cui si è reso protagonista insieme ad altri tre-quattro complici, extracomunitari come lui.
L'episodio a cui si fa riferimento si è verificato durante la serata dello scorso martedì 3 dicembre, per la precisione verso le 19:20, come riferito dalla stampa locale. All'altezza della sede della Usl una banda composta da quattro-cinque africani si è scagliata contro un giovane in bici, buttandolo a terra e tempestandolo di calci e di pugni. Un'aggressione particolarmente brutale, accompagnata da grida, insulti e minacce. Secondo quanto riferito da alcuni dei testimoni che hanno assistito alla scena, la violenta reazione sarebbe scaturita dal fatto che l'italiano aveva colpito uno degli assalitori mentre sfrecciava in sella al mezzo a due ruote. Una versione, questa, che non ha convinto fin da subito gli inquirenti i quali, dopo alcuni approfondimenti sui coinvolti, sono approdati ad un'altra teoria che dovrà trovare ulteriori conferme.
Gli uomini della polizia locale di Mestre sono arrivati in breve sul posto indicato telefonicamente in centrale dai numerosi passanti che avevano assistito al pestaggio, questo grazie al fatto che si trovavano già per strada nei pressi di via Cappuccina al momento della segnalazione.
Al loro arrivo gli aggressori si sono immediatamente dileguati, ma uno di essi non è riuscito a sfuggire al fermo. Trasportato al pronto soccorso dell'ospedale di Mestre, il 25enne ha invece riportato ferite e contusioni ritenute guaribili in una decina di giorni. Personaggio già noto per essere consumatore di sostenze stupefacenti, il giovane ha preferito non sporgere formale denuncia, e non ha fornito una versione credibile dei fatti.
Come lui anche lo stesso straniero tratto in arresto, risultato con precedenti per spaccio di droga.
Assemblando gli elementi a loro disposizione, gli inquirenti ritengono di poter classificare l'aggressione come un regolamento di conti connesso proprio al commercio di sostanze stupefacenti, magari un mancato pagamento oppure una ritorsione legata allo sconfinamento nel territorio di spaccio controllato dai pusher africani. Questi, infatti detengono da tempo il predominio nello smercio di eroina, che vendono anche all'interno di bar siti nelle vicinanze della zona dell'aggressione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.