Voleva punire la moglie a causa di un litigio. Di quelli che ne avvengono molti in tutte le case del mondo. Ma lui, un migrante richiedente asilo di 34 anni, invece di cercare la pace dopo la tempesta ha deciso di sgozzare la figlia di 2 anni per "punire la moglie" dopo la litigata.
Siamo ad Amburgo, ottobre 2017. Sohail A. è un padre che, secondo il tribunale che lo sta processando, si presenta come un "tiranno violento" dedito a "terrorizzare la moglie 32enne e i loro due figli". Ayesha, la più piccola, era rimasta a casa con il padre mentre la madre, esasperata dall'ennesima violenza domenstica, aveva trovato il coraggio per uscire e rivolgersi alla polizia. Quando però è rientrata nell'appartamento insieme agli agenti, l'orribile scoperta. La bimba era stata uccisa dal padre: l'uomo le aveva tagliato la gola con un coltello e poi era scappato.
Catturato dalla polizia spagnola dopo una settimana a San Sebastian, l'uomo è stato arrestato e sottoposto a processo. Come scrive Fanpage, per la Corte di Amburgo il padre ha "praticamente decapitato" la figlioletta. Un orrore che aumenta le polemiche sull'accoglienza degli stranieri anche sotto la porta di Brandeburgo.
Sohail aveva infatti presentato domanda di asilo sei anni prima, ma era stata rigettatta e viveva da clandestino in Germania. Qui aveva incontrato la moglie Lubna con cui ha vissuto, tra una violenza e l'altra, fino al giorno dell'omicidio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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