Migranti, candidato M5s vuole "stato di guerra ai confini marittimi"

Il triestino Fabio Tercovich se la prende con i profughi: "Chi causa situazioni di pericolo in mare perde ogni diritto all'accoglienza. La colpa è dell'Occidente, che con gli aiuti umanitari ha creato un boom artificiale di nascite in Africa"

Migranti, candidato M5s vuole "stato di guerra ai confini marittimi"

"Sospendere ogni forma di aiuto umanitario a quei Paesi dai quali arriva questa marea di migranti. Dichiarare lo stato di guerra dei confini marittimi." Parole che ci si aspetta di sentire in bocca all'estrema destra. E che invece provengono da un esponente del Movimento 5 Stelle di Trieste, Fabio Tercovich.

Tercovich, che è candidato al consiglio comunale per i pentastellati, ha aperto un dibattito interno al panorama politico triestino con un violentissimo post su Facebook.

"La Boldrini, che non stimo, in una cosa ha ragione, e cioè che la colpa dell' invasione di africani che stiamo subendo è colpa degli stessi paesi occidentali.
Ma non nel senso che lei intende, bensì nel fatto che, per anni, li abbiamo sostenuti con aiuti alimentari e medici, provocando un aumento artificiale della popolazione che quei territori non possono sostenere.Da questo deriva lo spostamento verso Nord di grandi masse destinato ad aumentare in modo esponenziale in futuro. Le risposte devono essere immediate!"

Parole che hanno lasciato sotto choc anche gli stessi compagni di partito di Tercovich, con il candidato sindaco pentastellato Paolo Menis che si dissocia dalle "dichiarazioni razziste che mancano di rispetto agli esseri umani."

L'eco delle frasi di Tercovich, però, è arrivato sino a Roma, dove ha raccolto il biasimo dei parlamentari del Pd: il capogruppo dem a Montecitorio, Ettore Rosato, ha attaccato duramente il militante triestino del M5S, parlando di "una cultura ripugnante intrisa di disumanità, ignoranza e razzismo".

Del resto Tercovich non è nuovo a dichiarazioni al vetriolo sui migranti: nelle scorse settimane, sempre scrivendo su Facebook, aveva più volte attaccato sostenendo che "i clandestini recuperati in mare per

situazioni di pericolo causate da loro stessi dovrebbero perdere ogni diritto all'accoglienza" e che l'Italia sia "un Paese di sprovveduti che consente di essere invaso mantenendo pure gli invasori ai danni dei propri cittadini."

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