Catia Pellegrino è considerata il volto migliore della Marina Militare italiana, il tenente di vascello che è diventato un simbolo delle missioni di soccorso che hanno salvato tante vite di migranti nel Canale di Sicilia partendo.
A lei è stato persino dedicato il docu-film "La scelta di Catia", che ne racconta l'impegno professionale e umanitario. Eppure ora è stata indagata proprio per omissione di soccorso ed omicidio colposo, in un'inchiesta i cui contorni sono ancora tutti da definire ma che secondo fonti d'agenzia andrebbe verso l'archiviazione.
La procura di Agrigento, racconta il quotidiano romano Il Messaggero, sta indagando sul naufragio di un barcone con centinaia di persone a bordo, affondato il 13 ottobre del 2013 nelle acque al largo di Malta. La nave più vicina in quel momento sarebbe stato il pattugliatore italiano "Libra", su cui si trovava la Pellegrino.
La prima richiesta di soccorso, racconta il medico siriano che ha sporto denuncia dando il via al procedimento giudiziario, sarebbe partita alle 11 del mattino. Quindi una seconda telefonata - la prima registrata negli archivi della Marina Militare - alle 12.26, inoltrata mezz'ora dopo alle autorità maltesi.
Le operazioni di soccorso, però, non iniziano prima delle 18, nonostante la capitaneria di porto avesse inoltrato l'sos a tutte le navi presenti nelle vicinanze intorno alle 13.40. Secondo la ricostruzione avanzata dal quotidiano capitolino è possibile che a causare un tale ritardo sia stato il rimpallo di competenze fra Roma e La Valletta.
Nel frattempo, però, il tenente Pellegrino deve rispondere di accuse
pesantissime, mentre un altro alto ufficiale di Marina è coimputto con l'accusa di aver sottratto documenti collegati a questa spinosissima vicenda. A meno che il procedimento non venga archiviato come suggeriscono le indiscrezioni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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