Migranti prendono a testate due agenti. Foto choc: l'ira della polizia

Pozzallo: dopo le testate da parte dei migranti, il post del sindacato di polizia, Italia Celere: "Combattano loro con chi ha poco di umano". Poi l'affondo contro il partito dell'antipolizia

Migranti prendono a testate due agenti. Foto choc: l'ira della polizia

Due aggressioni in due diversi episodi. Protagonisti due migranti tunisini, appena sbarcati a Piozzallo, e due agenti di Polizia. Uno di loro, G.M., è finito all'ospedale con una sospetta frattura del naso. La foto (guarda) mostra i segni della folle aggressione dell'immigrati.

I fatti: l'aggressione a Pozzallo

Nella giornata di ieri nel porto di Pozzallo sono sbarcati 109 migranti. A seguito delle operazioni di sbarco sono stati due i poliziotti aggrediti, in due distinti episodi. Il primo è stato colpito a testate dopo che aveva preso le difese di una operatrice umanitaria insultata dal migrante tunisino. Il secondo, invece, è avvenuto poco dopo quando un altro tunisino stava cercando di fuggire dal pronto soccorso dove era stato portato per controllare un presunto malore. L'agente che lo ha fermato è stato raggiunto da tre testate, una dietro l'altra, procurandogli una possibile frattura del setto nasale e 30 giorni di prognosi.

L'ira della polizia

Su Facebook il sindacato "Italia Celere" oggi ha pubblicato l'immagine di uno dei due agenti aggrediti a testate. "Uomini del Reparto Mobile di Catania svolgono nell'ordinario e con alto senso del dovere il loro servizio .- si legge nel post firmato da Andrea Cecchini - Una operatrice viene aggredita da un tunisino e fra i due si frappone un celerino catanese, un poliziotto vero con alle spalle più di 30 anni di servizio. Il poliziotto, G.M., cerca di fermare il tunisino che era intento ad aggredire l'operatrice, rea di essere donna e come tale non aveva e non ha diritto di parola, insultandola e minacciandola. Il tunisino, 27 anni, non permette al poliziotto di farsi fermare e rifila due testate al nostro collega, tanto veloci e violente da rompergli il setto nasale. Il collega riporta la grave frattura ed il tunisino viene tratto in arresto. Il sostituto procuratore non vuole nemmeno la direttissima e lo tiene in custodia". Il caso diventa occasione per definirsi "indignati" e rivenicare, ancora una volta, i diritti degli agenti di polizia. Troppo spesso vittime di aggressioni. "Il caro ed esperto collega - continua il post - mi dice 'più di tutto sono ferito nell'orgoglio'. Anzitutto ci stringiamo attorno al collega esprimendo, a nome di Italia Celere e credo tutti di poliziotti italiani, il nostro più caloroso abbraccio ed i migliori auguri di pronta guarigione. Ma basta fare i buonisti, giunge il momento di mostrare il nostro sdegno". Uno sdegno che si riversa contro chi "presenta DDL contro le Forze dell'Ordine additandole come il male della società", un'Italia che - dice il sindacato - "cosa fa per i poliziotti?". "Non abbiamo sentito una parola contro quella mossa politica - continua il post - loro vorrebbero una polizia addestrata a "baci e abbracci": ci combattessero loro con questi personaggi che di umano hanno ormai poco.

Schiacciare i diritti di una donna perché parla e prendere a testate un poliziotto che svolge il suo dovere non è atteggiamento da 'risorsa' per cui rispondere con 'baci e abbracci' ma con la certezza della pena e con la legittima difesa".

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