Milano, cingalese aggredito da un casertano: “Parla in italiano”

Il cingalese, che parlava al telefono comunicando nella sua lingua, è stato avvicinato e poi minacciato con una lama puntata al collo, con l’intimazione di esprimersi nella nostra lingua

Milano, cingalese aggredito da un casertano: “Parla in italiano”

Arriva da Milano un nuovo episodio di insofferenza nei confronti degli extracomunitari, avvenuto nella tarda mattinata di ieri in via Antonio Martinazzoli.

Stando ai fatti, un uomo di 50 anni, originario di Caserta, si sarebbe scagliato contro un 42enne dello Sri Lanka in preda ad un raptus di furia cieca. Lo straniero discuteva per strada al telefono con un proprio connazionale eprimendosi in cingalese, quando è stato avvicinato dall’italiano. Quest’ultimo lo ha minacciato, arrivando persino a puntargli alla gola la lama affilata di un taglierino, intimandogli di parlare in lingua italiana. Il 42enne ha reagito alle minacce, riuscendo quanto meno a far cadere a terra l’arma da taglio, ma si è comunque venuta ad originare una violenta colluttazione. Sempre secondo le testimonianze raccolte dagli inquirenti, tutto sarebbe avvenuto sotto lo sguardo della compagna del 50enne di Caserta, che non avrebbe comunque preso parte all’aggressione. Nello scontro è stato l’asiatico ad avere la peggio, riportando una frattura al radio ed una lussazione al gomito dello stesso braccio, su cui si era accanito il suo assalitore. Dopo il pestaggio, l’italiano ha lasciato il 42enne a terra, dolorante, e se n’è andato come se nulla fosse.

Immediato l’arrivo sul posto dei carabinieri e dell’ambulanza del 118, che ha condotto il cingalese al pronto soccorso di Sesto San Giovanni: dopo le cure ricevute, gli sono stati assegnati 40 giorni di prognosi.

Nel frattempo i militari sono riusciti ad intercettare il 50enne, che non si era allontanato troppo dal luogo dell’aggressione.

L’uomo, un casertano residente a Parma, ha raccontato ai carabinieri di trovarsi a Milano per trascorrere qualche giorno insieme alla propria compagna ed ha motivato il possesso del taglierino sostenendo di utilizzarlo nell’ambito della sua professione, essendo lui un artista. Per le violenze commesse ha ricevuto una denuncia a piede libero, con l’accusa di lesioni personali aggravate.

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