Davanti all’inaccessibilità di fermate della metro e dei tram a Milano, Francesco Gallone e Simone Gambirasio hanno formulato alcune proposte, poi recapitate a Marco Granelli, assessore a Mobilità e Ambiente, e ad Atm. Nessuno ha concesso un’intervista. Da quello che è emerso, Atm non può decidere modifiche, che sono di competenza del proprietario dell'infrastruttura, il Comune. Quest’ultimo ne ha già programmate alcune, raccolte in un piano di intervento triennale che prevede, tra l'atro, l'apertura di nuovi ascensori in ventuno fermate della metro.
Rendere interamente accessibili le linee di superficie - Sulla base dell’esperienza accumulata anche in diverse capitali europee e nel mondo, i due ragazzi sostengono che sarebbe necessario, per prima cosa, rendere accessibili tutti i mezzi di superficie: bus e tram. I bus sulla carta lo sono al cento per cento, nel senso che sono attrezzati a ospitare un disabile per corsa. Il problema sono le fermate che, a causa di gradini spesso insormontabili, non sono raggiungibili in carrozzina. Basterebbe uno scivolo o una pedana: piccoli accorgimenti a costo ridotto che cambierebbero la vita di molti. Quanto ai tram, solo il quaranta per cento di quelli che circolano in città sono accessibili. "Questo naturalmente è legato al fatto che molti sono "storici" – spiega l’ufficio stampa del Comune -. I tram gialli, simbolo della città, sono difficilmente adattabili in questo senso. È emerso che il Comune di Milano e Atm stanno da qualche tempo valutando se "mandarli in pensione", ma chiaramente la questione è controversa. Negli ultimi anni però c'è stato un netto miglioramento nell'accessibilità con molti mezzi rinnovati. È in corso, infatti, il revamping di 51 tram "vecchi", di cui 10 sono già in servizio: tutti - conclude - sono dotati di elevatore per persone con disabilità motoria con carrozzina". Se da una parte è vero che rappresentano un simbolo della città, dall'altra Simone Gambirasio ha trovato a San Francisco gli stessi tram inaccessibili di Milano. Negli Usa, però, è riuscito a prenderli perché sono state adattate le fermate attraverso scivoli e pedane che permettono alla carrozzina di entrare direttamente a livello. "Non è un’idea geniale – sottolinea il 32enne – è avere un’attenzione per le persone. Gli ascesori sono molto più costosi: per il momento, rendere completamente accessibili le linee di superficie sarebbe un’ottima soluzione" (clicca qui per vedere il video).
Una App che permetta di individuare il percorso accessibile – Un altro aspetto non di poco conto sono le lunghe telefonate al centralino di Atm, che i ragazzi sono costretti a fare ogni volta che devono prendere un mezzo pubblico. Anche se è sempre lo stesso, ogni giorno. Bisogna chiamare l’infoline che, a sua volta, dovrà contattare gli addetti Atm delle diverse stazioni metro interessate dal percorso che, sul momento, controllano manualmente il funzionamento di ascensori e montascale, dove ci sono. I minuti trascorsi al telefono non permettono di scongiurare il rischio che, nel tragitto, qualcosa vada storto: un montascale bloccato e un ascensore rotto sono all’ordine del giorno. "Non sarebbe più semplice – chiedono i ragazzi – realizzare una app simile a quella utilizzata ad esempio a Londra, che permetta di calcolare il percorso e ti indichi ascensori e montascale rotti in tempo reale?". Il suggerimento è arrivato ad Atm, che però - ha fatto sapere tramite il suo ufficio stampa - non può fare promesse.
Ascensori in tutte le fermate della metro – Le proposte avanzate dai ragazzi sarebbero utili a temporeggiare, in attesa di una soluzione che cambierebbe la vita a disabili, mamme coi passeggini, anziani o chiunque debba semplicemente, per esempio, trasportare valigie pesanti: ascensori su tutte le fermate della metro. Le linee nuove sono nate già con gli ascensori alle diverse stazioni. Il problema vero sono quelle più vecchie, sulla linea 1 e 2, che risalgono agli anni Sessanta. Per questo motivo, "talvolta risulta impossibile prevedere la realizzazione di un ascensore – spiega l’ufficio stampa del Comune -. Si è comunque individuata una serie di stazioni (ventuno, ndr.) su cui esistono già progetti preliminari di ascensori, che sono state inserite nel piano triennale di intervento ( che risale al 2015, ndr.) per 24,5 milioni di euro". Significa che, nei prossimi due anni, dovranno quantomeno essere avviati i lavori per la realizzazione di questi ascensori su fermate come Lanza e Moscova. Le slide presentate in Commissione accessibilità mezzi pubblici evidenziano gli investimenti fatti e programmati dal Comune, in collaborazione con Atm e le associazioni di categoria. Tra gli interventi recenti, a fine maggio sono stati installati quattro nuovi ascensori sulla linea M1, due nella stazione di Bonola e due in quella di Lampugnano.
PDF Commissione accessibilità mezzi pubblici
Servizio di informazione e supporto ai passeggeri - Atm e Comune di Milano tengono a sottolineare che negli anni molto è stato fatto per rendere quanto più confortevole possibile il viaggio dei passeggeri con disabilità, sia in termini di investimenti che di personale messo a disposizione. Il call center dedicato è, infatti, disponibile tutti i giorni dalle 7.30 alle 24.00, per il servizio di informazione e supporto. E, come è accaduto a Simone, tecnici e dipendenti di Atm sono pronti a fornire assistenza a chi ne ha bisogno.
"Milano oggi non garantisce un diritto fondamentale" – "Tutti parlano di interventi e investimenti.
Una cosa è certa: tutto quello che si è fatto fino ad oggi non è sufficiente – dice Simone Gambirasio -, Milano è migliore di tante altre città italiane ma non è adeguata. Si parla di un diritto fondamentale che non va a peso. Non ci sono mezze misure: Milano deve garantire un diritto e il diritto, ad oggi, non è garantito".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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