Milano, treno deragliato. La polizia perquisisce le sedi di Rfi e Trenord

E i pm rivolgono un appello ai sopravvissuti. "Chi si trovava a bordo ci dia informazioni"

Milano, treno deragliato. La polizia perquisisce le sedi di Rfi e Trenord

Un appello ai passeggeri del Regionale 10452: fatevi avanti, abbiamo bisogno del vostro aiuto. Il giorno dopo l'iscrizione dei primi quattro indagati, ad e manager di Rfi e Trenord, nell'inchiesta sul disastro ferroviario di Pioltello i pm hanno diffuso un annuncio. «Si invitano cortesemente tutti i passeggeri presenti sul treno numero 10452 al momento del sinistro ferroviario del 25 gennaio scorso - si legge - a prendere contatti con la sezione di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica di Milano». Seguono indirizzo e-mail e numero di telefono (maurizio.ghezzi@giustizia.it e 02 88456893).

Già nel tardo pomeriggio di ieri erano arrivate decine di risposte. Il documento è stato spedito ai capistazione ed è stato affisso in tutte le fermate fatte quel giorno dal treno Cremona-Milano. Quindi appunto da Cremona a Treviglio, dove sono saliti gli ultimi pendolari. Mancavano pochi minuti alle 7, quando il treno ha superato la stazione di Pioltello ed ha deragliato causando tre morti e circa cinquanta feriti. Le persone ricoverate o medicate sono state anche identificate, alcune sentite nell'immediatezza. Ma l'intento dei pm ora è quello di raggiungere i passeggeri che sono rimasti incolumi e che quindi si sono allontanati dal luogo dell'incidente senza lasciare il proprio nome. Non è neppure sicuro il numero dei pendolari che viaggiavano sul Regionale, presumibilmente 300-350.

Il vagone che ha deragliato per primo e che si è accartocciato sulle rotaie, e anche quello in cui erano sedute le tre donne rimaste uccise, è il terzo di cinque. Il primo, il secondo e l'ultimo sono praticamente rimasti sui binari e chi si trovava lì può aver rimediato solo qualche graffio. Ma sono proprio queste persone a essere preziose per le loro testimonianze che contribuiranno a stabilire la cause dell'incidente. Potranno spiegare cosa hanno visto e sentito dopo che il convoglio ha superato il cosiddetto «punto zero», quello in cui si è staccato un frammento di rotaia lungo 23 centimetri, e ha cominciato a vibrare pericolosamente. In particolare il racconto delle persone che viaggiavano nelle carrozze anteriori sarà messo a confronto con il resoconto del macchinista, che avrebbe detto agli investigatori di non essersi in un primo momento accorto di nulla di anomalo e di non aver azionato il freno d'emergenza.

L'inchiesta del procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e dei pm Maura Ripamonti e Leonardo Lesti per disastro ferroviario colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose va avanti. Le autopsie sui corpi di Giuseppina Pirri, Pierangela Tadini e Ida Maddalena Milanesi sono state disposte per domani mattina. Intanto ieri gli investigatori della Polfer hanno perquisito la sede di Milano di Trenord e quella di Roma di Rete ferroviaria italiana e hanno sequestrato documenti utili alle indagini. Le due società risultano indagate per la violazione della legge 231 del 2001 sulla responsabilità degli enti per gli illeciti amministrativi commessi dai dipendenti. Su disposizione della Procura, spiegano gli inquirenti, la Polfer ha acquisito «dati informatici» e «documentazione cartacea relativa alla gestione della manutenzione ordinaria e straordinaria».

Sono infatti le gravi carenze negli interventi sulla rete la pista seguita degli inquirenti. La rimozione dei rottami e il dissequestro dell'area, con la riapertura del tratto ferroviario, non sono ancora stati decisi. Anche per oggi Trenord comunica variazioni del traffico e rallentamenti.

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